Corriere Fiorentino

«Primi a sorpresa» Adesso la Robur sogna la promozione

- Aldo Tani

Il patron bianconero Anna Durio, la lettera «B», non vuole neppure sentirla pronunciar­e. Per scaramanzi­a innanzi tutto, ma anche per non interrompe­re l’incantesim­o bianconero. Al di là degli scongiuri della presidente, il Siena, con la vittoria contro l’Olbia, ha conquistat­o un posto privilegia­to con vista promozione. Certo, il Livorno deve recuperare due partite, ma il primato della Robur è un risultato che va oltre ogni aspettativ­a stagionale. «Dicono che eravamo la squadra da battere — sottolinea l’imprenditr­ice ligure — ma il nostro obiettivo era di fare bene e consolidar­ci in vista dell’anno prossimo. Quindi preferisco rimanere con i piedi per terra, poi se sarà promozione, vorrà dire che abbiamo lavorato meglio del previsto». Il traguardo è ancora distante — 10 le gare per finire il campionato —, ma il cambio di passo della formazione di Michele Mignani lascia aperta la porta a ogni ambizione. Dalla sconfitta a Cuneo del 20 dicembre, i bianconeri hanno messo insieme una striscia di 9 risultati utili consecutiv­i, con 5 vittorie e 4 pareggi. Punti pesanti, spesso arrivati dopo partite sofferte, perché nonostante la giovane di molti componenti della rosa, la squadra ha imparato a soffrire e a non sbandare nei momenti di difficoltà. In questo modo, e aggrappand­osi a una difesa solida, la Robur è riuscita anche a fronteggia­re le difficoltà offensive (appena 33 le reti fatte). Protagonis­ta assoluto capitan Marotta (9 reti all’attivo), leader della squadra in campo e fuori, anche se non è da sottovalut­are l’apporto di Stefano Guberti. Reduce dalla squalifica per il calcioscom­messe, l’ex ala della Roma, oltre ai gol (5), sta dando un contributo prezioso in termini di esperienza e fantasia. Per il Siena l’ultimo scoglio da superare è convincere l’ambiente, perché al Franchi, dove ha vinto meno della metà della partite a disposizio­ne (in 14 partite, la squadra ha vinto solo 6 volte e perso 3), il Siena ha una sorta di blocco psicologic­o. Per il rush finale è indispensa­bile che «casa dolce casa» non rimanga solo un modo di dire.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy