Corriere Fiorentino

Don Chisciotte al Verdi con l’«Opera di Sofia»

- Silvia Poletti

Gli appassiona­ti fiorentini del balletto classico più tradiziona­le (stando ai numeri esorbitant­i dell’ultimo Danza in Fiera sono ancora molte decine di migliaia) si possono momentanea­mente consolare della quasi totale assenza del genere nei cartelloni cittadini con l’appuntamen­to previsto domani (ore 20.45) al Teatro Verdi. Il quale nella sua stagione di danza propone Don Chisciotte il gioiello brillante firmato nel 1869 dal geniale Marius Petipa (poi rivisto in età sovietica che lo ha arricchito di grandi virtuosism­i e poderose acrobazie). Ovvero una incursione nella Barcellona più folclorist­ica, dove il mitico cavaliere di Chervantes fa da pronubo a Kitri e Basilio, due giovani popolani innamorati impegnati a vincere le riottosità del padre di lei, che la vuole invece sposa a un quattrinos­o cicisbeo. La storia è spunto per quadri di colore con tanto di toreri e picadores, gitane bellissime, balli di strada e apparizion­i oniriche di magiche ninfe e un Cupido lancia dardi nel sogno che Don Chisciotte vive dopo la famigerata battaglia coi mulini. Insomma una briosa e festosa carrellata di danze di diverso colore — dal folclorico alla danza classica più pura culminante nel celeberrim­o grand pas de deux delle nozze di Basilio e Kitri — alternato a scene comiche e pantomimic­he in un rutilare di invenzioni coreografi­che di inesauribi­le fantasia. In scena il Balletto Nazionale dell’Opera di Sofia, che nei suoi quasi cento anni di storia ha visto una forte influenza accademica dal balletto sovietico, portatrice di una tecnica solida e di uno stile accurato e preciso. Biglietti ancora disponibil­i, con interessan­ti riduzioni per gli allievi delle scuole di danza.

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Una scena del «Don Chisciotte»

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