Corriere Fiorentino

L’omaggio alle artiste donne parte da Elisabetta Sirani

- Chiara Dino

Il suo tratto sicuro ha acceso gli animi e la curiosità degli studiosi d’arte solo intorno agli anni ’50 del secolo scorso. Ma Elisabetta Sirani aveva già un nutrito seguito di estimatori nel Seicento quando a Bologna la sua pittura (e anche i suoi disegni e acqueforti) veloce e sicura le consentiva di produrre a ritmo incessante i tanti quadri che le venivano commission­ati: 200 riuscì a dipingerne pur essendo morta ancora giovanissi­ma, nel 1665, quando di anni ne aveva appena 27. È lei che gli Uffizi celebrano con una mostra — anticipo di altre su artiste donne che preparano all’8 marzo delle Gallerie — visibile sino al 10 giugno nella sala Detti e nella Sala del camino. Allieva del padre, della cui bottega prese presto le redini, lavorò più volte anche su commission­e dei Medici: la prova, in mostra, ce la danno l’Amorino Medici realizzato per Margherita Luisa d’Orléans quando era in procinto di sposarsi con Cosimo III e l’Allegoria della Giustizia, la Carità e la Prudenza, commission­atale dal cardinale Leopoldo. Pochi i dipinti in mostra — arrivano per lo più da Bologna e dall’Emilia — tranne la bella Allegoria della pittura in prestito dal museo Pushkin di Mosca (si tratta di un possibile autoritrat­to di un’artista la cui bellezza era notevole). Sono tutti patrimonio del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi invece i bei disegni (si segnalano un notevole San Girolamo e una Madonna col Bambino e San Giovannino). La mostra curata da Roberta Aliventi e Laura Da Rin Bettina e la sua visione online su www.uffizi.it/mostrevirt­uali, è stata dedicata dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt al capitano della Fiorentina Davide Astori.

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Amorino Medici

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