Primo giorno senza stazione per i «pendolari» del 17 Gli autisti: da lunedì si ride...
«Lunedì si ride», dice laconicamente un autista Ataf, in attesa di dare un cambio alla fermata di piazza Puccini. «Oggi la gente mi chiedeva se la modifica del percorso fosse per la manifestazione, non hanno ancora capito che il 17 dalla stazione non ci passerà più», racconta un altro conducente, facendo riferimento al corteo in memoria di Idy Diene. «Lamentele? Be’, per ora nessuno mi ha picchiato», prova a scherzare un collega, al volante del suo bus.
Provano a buttarla sulla battuta gli autisti Ataf, nella prima mattinata in cui la linea 17 (direzione viale Verga) non è passata da piazza Stazione, transitando invece da viale fratelli Rosselli e viale Strozzi, per poi tirare dritto verso la Fortezza e piazza Indipendenza. Uno stravolgimento dell’itinerario definitivo, legato all’ultimazione dei lavori della tramvia. «Le indicazioni alle fermate comunque sono chiare — sottolinea un autista in piazza Indipendenza — Però ammetto che passando per via fratelli Rosselli, all’altezza dello Stavini, in molti sono venuti a chiedermi se non avessi sbagliato strada. È normale: gli utenti si devono abituare. Più che altro, con questi cambi, il 22 (che va da Novoli fino a piazza del Duomo, passando appunto da Smn, ndr) sarà sovraccaricato: c’è il rischio di bus strapieni». Molti gli avvisi per l’utenza, sia sui tabelloni elettronici che su alcuni volantini attaccati a biglietterie e fermate, peccato però che la variazione sia stata comunicata solo venerdì: «Lo abbiamo scoperto per caso, leggendo un ordine di servizio affisso dall’azienda alla portineria», facevano sapere gli stessi autisti, mentre sempre venerdì una nota delle Rsu esprimeva preoccupazione per il ritardo nel comunicare le modifiche: «I passeggeri saliranno sul 17 convinti di andare in stazione e invece si ritroveranno da tutt’altra parte. E con chi se la prenderanno? Con il malcapitato autista». L’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti aveva tuttavia respinto le accuse di «improvvisazione», sottolineando come il cambiamento fosse stato più volte discusso nelle settimane precedenti.