Tracce di Magna Grecia alla conquista di Firenze
All’Archeologico arriva la nuova donazione Colombo
Uno spicchio di Magna Grecia approda al Museo Archeologico di Firenze. Grazie alle recenti due donazioni «Colombo» in aggiunta al primo lotto acquistato dal Museo nel 2012, ecco in un’area del Museo in piazza SS Annunziata, una prestigiosa collezione rinvenuta a fine ’800 dall’allora famiglia di costruttori, Colombo, durante gli scavi per la costruzione della Ferrovia Taranto-Reggio Calabria.
Si tratta di un cospicuo materiale ceramico proveniente da tombe e santuari, presumibilmente del IV secolo, a.C. in ottimo stato. Corpus della raccolta, ereditata dal professor Giuseppe Colombo, docente della facoltà di Ingegneria di Firenze, vasi a figure rosse secondo la tradizione introdotta dai lucani, terrecotte figurate nere, monete greche e romane, ori e altri oggetti in vetro e alabastro per anni custoditi dalla famiglia in polverose casse in una cantina romana. Ma la collezione Colombo non è l’unica attrazione della mostra L’arte di donare. Nuove acquisizioni del Museo archeologico di Firenze, a cura del direttore del Museo Mario Iozzo e Maria Rosaria Luberto, presentata ieri dal direttore del Polo museale della Toscana Stefano Casciu. Arricchiscono la rassegna composta da 126 oggetti — i più significativi sistemati su pedane girevoli — un interessante busto romano, copia del Satiro in Riposo di Prassitele; un raro sarcofago i cui decori alludono alla rinascita nell’aldilà, diversi reperti egizi, tra cui sorprendenti mummie di animali (cani e coccodrilli), un bel ritratto romano in marmo del II sec. A. C. e un modellino di nave greca realizzata dallo studioso Giancarlo Tanzilli. Una miscellanea di donazioni, acquisizioni per diritto di prelazione da privati e recuperi del nucleo dei Carabinieri Tutela del patrimonio culturale, a ristoro di un museo a cui, da qualche giorno, grazie all’accordo col direttore degli Uffizi Eike Schmidt, si accede gratuitamente col biglietto di ingresso alle Gallerie. Nel segno della reciprocità diverse altre iniziative sono in cantiere. «I Musei si accrescono con le donazioni, le acquisizioni ma soprattutto grazie agli scavi» ha detto il soprintendente Stefano Casciu alludendo alle nuove regole della Riforma dei Beni Culturali, secondo cui non è più automatico convogliare i ritrovamenti nei Musei del territorio. «Ora sono i soprintendenti a decidere — ha aggiunto — e gli oggetti rimangono nei depositi. E questo è un problema». Toscana Tv
Un po’ di storia
I pezzi della collezione furono rinvenuti durante gli scavi per i binari Taranto-Reggio