Vini e vignaioli
Da domani in edicola la guida del «Corriere». Carletti di «Poliziano» è l’uomo dell’anno
Domani in edicola la guida del «Corriere» La Toscana al top
Se quello tra Toscana e Piemonte fosse un derby del vino, quest’anno avrebbe vinto la Toscana. A stilare la classifica è la guida del Corriere della Sera «I migliori 100 Vini e Vignaioli d’Italia», in edicola da domani 23 marzo (la presentazione è fissata in quella serata, all’UniCredit Pavilion di piazza Gae Aulen- ti a Milano durante «Cibo a Regola d’Arte»). L’assaggio inarrivabile per tutti è stato quello del Sassicaia 2015, un capolavoro da 99/100 punti, un fuoriclasse riconosciuto, un campione che nelle prove importanti, come la bella annata 2015, non tradisce mai. Una sorta di Platini dell’enologia, un’icona, quasi uno straniero di origine francese com’è, col cabernet sauvignon come vitigno, lo stile bordolese, ma padri piemontesi come il marchese Incisa della Rocchetta e l’enologo Giacomo Tachis. Un vino oggi arcitaliano anzi, «il taglio bordolese più bolgherese che c’è» come viene definito nell’introduzione. Il vino simbolo di un territorio come Bolgheri, capace di dare alla enologia Toscana il rinnovamento nella sua classicità. I vini delle Langhe tra Barolo e Barbaresco sono sei dei primi dieci contro i quattro toscani. Oltre al Sassicaia: due Brunelli di Montalcino e un Nobile di Montepulciano. Il Cerretalto 2012 di Casanova di Neri, uno dei brunelli più discussi nelle degustazioni alla cieca; il Madonna delle Grazie del Marroneto 2013, negli ultimi anni stella polare della denominazione e capolavoro di eleganza; il Nobile di Montepulciano delle Caggiole 2015 di Poliziano. Il Castello di Monsanto è il primo Chianti classico, mentre tra gli altri in buone posizioni troviamo ancora i Brunello di Montalcino delle Potazzine 2013 e di Col d’Orcia (col
Nastagio 2012) o il Bolgheri Millepassi 2015 dell’azienda Donna Olimpia di Guido Folonari. Oltre agli assaggi di Luca Gardini (col fido Marco Tonelli), rimane la selezione dei migliori vignaioli a cura di Luciano Ferraro, firma del Corriere della Sera nota e apprezzata nel mondo del vino. Un altro punto a favore della Toscana, grazie a Federico Carletti, di Poliziano premiato come miglior vignaiolo dell’anno per lo sviluppo che il suo celebre «Asinone» ha portato a Montepulciano. Gli altri sono Piero Antinori, Elisabetta Gnudi Angelini, Patrizio Cencioni, Claudio Tipa, Stefano Cinelli Colombini, Antonella Manuli della Maliosa, Elisabetta Geppetti, Lamberto Frescobaldi, Luca Sanjust, Alberto Tanzini, Leonardo Salustri, Ginevra Venerosi Pesciolini, Andrea e Cesare Cecchi, Martin Kerres di Valdonica.
Novità di quest’anno, la segnalazione dei vini sotto i 15 euro, a cominciare proprio da Montalcino dove «il Rosso non sempre è il fratello minore del Brunello, grazie anche a un cambio di passo di molti dei 208 produttori: in passato era considerato il rifugio delle annate meno promettenti. Ora nasce per salire da solo sul podio: come quello dell’azienda Capanna dello schivo Patrizio Cencioni (il presidente del locale Consorzio) e del figlio Amedeo» ha scritto Luciano Ferraro. Un risultato importante per la Toscana perché mostra la solidità di una regione classica, ma con una brillante capacità di rinnovamento.