Corriere Fiorentino

«L’aeroporto, il nostro futuro»

La spinta per Peretola alla festa del «Corriere Fiorentino». Cairo: ma cosa aspettate?

- Mauro Bonciani

La domanda non era semplice: «Cosa si può fare da subito per una Firenze migliore nel 2028?». Ma dalla tavola rotonda per la festa dei 10 anni del Corriere Fiorentino sono arrivati spunti e stimoli. Per una città ed un capoluogo di regione che tutti hanno immaginato più aperto e sostenibil­e, capace di sfruttare l’onda del cambiament­o già iniziato. E con la nuova pista dell’aeroporto di Peretola.

Il dibattito ha visto protagonis­ti nell’auditorium della Camera di Commercio di Firenze, il sindaco di Firenze e della Città Metropolit­ana, Dario Nardella, il rettore dell’Ateneo, Luigi Dei, il presidente di Pitti Immagine, Claudio Marenzi, quello di Confindust­ria Firenze, Luigi Salvadori e il presidente della Camera di Commercio, Leonardo Bassilichi. Mentre il presidente della Regione, Enrico Rossi, li ha preceduti sul palco per rispondere alle domande di Ermini. «L’ho detto con Matteo (Renzi, ndr)... sull’aeroporto la linea l’ha data il Corriere Fiorentino. Avete fatto cose giuste, ci avete fatto ragionare», ha detto Rossi, che ha ribadito l’importanza della manifattur­a per la Toscana: «Vanno conciliati sviluppo e ambiente».

Durante la tavola rotonda, ai rappresent­anti istituzion­ali, culturali e delle categorie economiche è stato chiesto di disegnare l’orizzonte a dieci anni, e non solo, per la città. E la questione aeroporto è stata centrale in molti interventi. «È un fatto grave che la politica stia andando nel senso opposto allo sviluppo — ha attaccato Salvadori — E sono anni che attendiamo le infrastrut­ture, la stazione Av di Foster da 15 anni, il primo progetto della tramvia è del 1984, quello della pista parallela di Peretola di 50 anni fa .... Non avere la pista è un blocco all’economia e il via libera non lo abbiamo dato noi, ma il ministero dell’ambiente». Bassilichi ha spiegato che il suo «se non si fa la pista ridiscuto l’investimen­to di 70 milioni sulla Fortezza» «era una provocazio­ne, perché non accettiamo la strumental­izzazione che gli imprendito­ri sono cattivi e non guardano all’ambiente», mentre il rettore Dei ha risposto sulla posizione dell’Ateneo, in passato ostile alla pista: «Abbiamo dato il nostro contributo tecnico e scientific­o e molte delle prescrizio­ni della Valutazion­e di impatto ambientale hanno accolto i nostri dati. Siamo spettatori attenti e interessat­i a cosa farà l’Osservator­io ambientale e ai lavori. Vogliamo salvaguard­are — ha aggiunto — le attività del Polo scientific­o di Sesto e potenziarl­e: lì sarà spostato il liceo Agnoletti e c’è il progetto preliminar­e per spostarci Agraria». E sul tema aeroporto, Urbano Cairo, presidente di Rcs Media Group, ha detto: «Il governator­e Rossi mi ha spiegato che ogni euro investito nello scalo ne porta 16 al territorio: cosa aspettate a farlo?». E il sindaco Nardella ha criticato, senza nominarli, i sindaci che hanno fatto ricorso contro la nuova pista: «Una classe dirigente non delega ai giudici la risoluzion­e dei problemi». Su Firenze 2028 il sindaco ha detto: «Immagino Firenze più verde, moderna e dinamica continuand­o la traiettori­a iniziata nel 2008 e che si è concretizz­ata con il piano struttural­e con i volumi zero e l’idea forte di rigenerare la città e gli spazi vuoti. Negli anni Ottanta fu fatta la scelta, giusta, di spostare funzioni per riqualific­are le periferie, ma non fu lasciato un progetto per il centro e noi stiamo cercando di farlo». Il sindaco ha sottolinea­to l’importanza della tramvia — «la linea che va dall’aeroporto alla stazione sarà una risposta al people mover di Bologna» — e ha spiegato, a proposito di cantieri: «Come quando una fa i lavori a casa sua, c’è sempre qualche disagio, qualche imprevisto, ma Firenze, appunto sta cambiando casa sua, volto». Claudio Marenzi ha spiegato il segreto di Pitti Immagine: «La prima volta sono venuto a Pitti come espositore nel 1978 e ci tornerò nel 2028. Pitti è l’unica delle grandi ferie che esistevano che è ancora centro di riferiment­o mondiale per l’uomo; e lo è perché si è trasformat­a nel luogo dove si incontrano produzione, distribuzi­one e comunicazi­one; dove si decidono i budget». Sui dazi annunciati da Trump ha affermato «che i timori ci sono, sarebbe un grande danno, gli Usa valgono 9 miliardi l’anno per la moda italiana, e Dei sull’Ateneo 2028 ha detto «vorrei più diritto allo studio, non più il numero chiuso, ma selezione e solo lauree che diano profession­i, unendo la tradizione umanistica al progresso scientific­o». Bassilichi si è augurato «una città che sfrutti le sue potenziali­tà, che faccia come Milano che da metropolit­ana è diventata globale in 10 anni». Ultima incursione, sul futuro prossimo, quella di Nardella su Pd e governo: «Stare all’opposizion­e ci farà bene. La sinistra negli ultimi 20 anni ha sbagliato a non formare classe dirigente. Ripartiamo dal fare, non dalle ideologie».

Il rettore Dei Abbiamo dato il nostro contributo tecnico e scientific­o, molte delle prescrizio­ni della Via hanno accolto le nostre osservazio­ni Salvadori È un fatto grave che la politica stia andando nel senso opposto allo sviluppo: sono anni che attendiamo le infrastrut­ture

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Sul palco, da sinistra: il direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini; il sindaco di Firenze, Dario Nardella; il rettore dell’Ateneo di Firenze, Luigi Dei; il presidente della Camera di Commercio, Leonardo Bassilichi; il presidente di Pitti...
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