Corriere Fiorentino

Ferrero non paga E per il Fulgor è tutto da rifare

Il «Viperetta» aveva promesso il rilancio di via Finiguerra: ma in due anni nessun cantiere

- Semmola

L’Hotel Ognissanti torna all’asta per la seconda volta in sei mesi, dopo il flop del tentato acquisto da parte del gruppo Ferrero (che non ha versato la caparra). Il nuovo bando arriverà prima dell’estate. Ma cosa accadrà al Fulgor, che avrebbe dovuto unirsi in matrimonio commercial­e con l’adiacente quattro stelle di 44 camere per formare il primo esperiment­o di cinema-albergo-ristorante? Il cantiere non è mai partito. È tutto fermo a due estati fa. Si riparte da zero (se si riparte).

«Due anni buttati nella discarica» tuonano i commercian­ti di via Maso Finiguerra. Nel senso letterale del termine: perché quello che fino al 2016 era un multisala tra i più attivi in città, ora è proprio una discarica. «Ci buttano la spazzatura, ci fanno la pipì, lasciano le bici rotte, il degrado vince sempre in questi casi. Ogni tanto mi metto io in prima persona a pulire. Ma è inutile». Parole e sconforto del titolare del negozio di orologi Bigalli, alla porta accanto.

Dall’agosto 2016, quando il patron della Sampdoria Massimo Ferrero, detto «il Viperetta» acquistò il cinema pensando di «riaprirlo entro Natale», quel Natale, nel 2016, non è successo niente. C’è ancora la scritta «chiuso per ferie». Nessun operaio ci ha messo piede. I locali del cinema non hanno visto nemmeno l’ombra di un cacciavite. Tutto sospeso in attesa dell’acquisto dell’hotel a fianco: in autunno Ferrero vinse la gara per aggiudicar­selo ma chiese una proroga per versare il milione di caparra (su un totale di 6 milioni e 250 mila euro) inizialmen­te prevista entro il 15 dicembre. A febbraio il rito si ripete, come il mancato arrivo della somma. A inizio marzo scade anche l’ultimatum del giudice. E ora tutto ripartirà da capo: nuova asta, nuovi acquirenti. E il progetto di ristruttur­azione del cinema è ancora appeso.

Per gli architetti che lavorano per Ferrero sembra non essere cambiato nulla. Dicono che andranno avanti come programmat­o perché cinema e albergo non sono legati. Eppure i lavori non sono mai partiti proprio in attesa — ormai vana — dell’hotel. «Da quando non c’è più il cinema, oltre al degrado c’è anche il contraccol­po economico: noi siamo gli unici commercian­ti in mezzo a bar e ristoranti nella via — proseguono alla Bigalli — e che le vendite sono diminuite senza il pubblico del cinema te ne accorgi soprattutt­o nei weekend aperti sotto Natale». Anche il farmacista si dimostra sensibile all’argomento: «Ci stringiamo tutti nelle spalle. E aspettiamo. Noi del quartiere ci teniamo a riavere il cinema. Ma a questo punto mi andrebbe bene tutto, se Ferrero vuole ci può portare anche la Sampdoria ad allenarsi lì dentro. Basta che ci faccia qualcosa».

Come una discarica

L’ottico: «Ci lasciano di tutto e tocca a noi pulire». Il farmacista:

«Ci portasse la Samp ad allenarsi Almeno servirebbe a qualcosa»

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Gli scatoloni abbandonat­i davanti al Fulgor Sotto Massimo Ferrero
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