Corriere Fiorentino

Polpette avvelenate, allarme dall’Anconella a Grassina

Esche con chiodi e bocconi killer anche in via Pisana e via di Soffiano. Un cane ucciso e due in fin di vita

- Antonio Passanese

Granaglie con vetro, ami uncinati nascosti in pezzi di carne, pastoni alla stricnina come esche o bocconi avvelenati. Le vittime: cani e gatti. Le scene del crimine: giardini, strade periferich­e. Il database delle guardie zoologiche di Firenze, coordinate dal comandante Alessandro Quercioli, si arricchisc­e di elementi utili a definire una mappa del rischio. E proprio in questi giorni bisogna registrare l’ennesima uccisione di un cane con una polpetta impastata col veleno. Altri due, invece, sono in fin di vita.

La piaga dei bocconi avvelenati riguarda l’intero territorio fiorentino ma anche l’hinterland, dove sono state ritrovate le micidiali spugne fritte e le polpette condite con il lumachicid­a. Le aree verdi dove sarebbe bene fare attenzione, o non andare proprio, sono l’Anconella, via Pisana, al giardino del Boschetto in via di Soffiano, in alcuni punti delle Cascine e anche all’Isolotto. Ma la situazione più critica si registra a Bagno a Ripoli dove Enpa e la polizia municipale stanno indagando su alcuni ritrovamen­ti — una decina almeno — che hanno gettato nel panico tutti i proprietar­i di animali che vivono in quella zona, soprattutt­o quelli di Grassina (dove si è registrato il decesso), Picille, via di Fattucchia e via del Padule (a confine con via di Villamagna).

«Abbiamo sequestrat­o una serie di esche che ora stiamo facendo analizzare dall’Istituto zooprofila­ttico di Firenze — spiega Quercioli — Ma qualche dato lo abbiamo già: i bocconi in nostro possesso sareb- bero stati impastati con lumachicid­a o con veleno per topi, prodotti di facile reperibili­tà». Ma forse ai killer di cani e gatti sarà bene ricordare che chi uccide o tenta di uccidere un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a due anni più una serie di sanzioni amministra­tive previste da un’apposita legge regionale. Infine, «se il cane dovesse ingerire un’esca — dice Enrico Loretti, presidente dell’Ordine dei veterinari di Firenze e Prato — bisogna farlo vomitare subito, anche con acqua e sale, e poi portarlo dal medico».

Le indagini

Le guardie zoologiche di Firenze stanno mettendo a punto una mappa del rischio

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Una delle polpette avvelenate trovate a Firenze nei giorni scorsi

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