Tre governatori e un appello (ma il centrosinistra tace)
Chiti, Martini, Rossi: «Alle Comunali uniti, subito un incontro»
Due ex presidenti della Regione Toscana insieme con quello attuale, per lanciare un appello all’ascolto da cui «ricostruire una sinistra plurale e una coalizione di centrosinistra radicate nella società, capaci di iniziativa sociale, determinate a chiudere la pagina delle divisioni». Un appello urgente, per creare un fronte compatto fin dalle prossime amministrative. A firmarlo, gli ex senatori Pd ed ex presidenti toscani Vannino Chiti e Claudio Martini, insiema a Enrico Rossi, ora in carica a Palazzo Sacrati Strozzi ed esponente di Liberi e uguali per Mdp. L’obiettivo dei tre politici toscani è quello di «tenere prossimamente a Firenze una Convenzione nazionale aperta» a chi non si rassegna «all’idea che il futuro dell’Italia sia nelle mani dei populisti e della destra conservatrice e reazionaria».
Per Rossi, Chiti e Martini — gli ultimi due, su posizioni critiche nei confronti della dirigenza renziana, mai usciti dal Partito democratico ma non ricandidati lo scorso 4 marzo — «la sconfitta dell’intero centrosinistra è stata pesantissima, anche in Toscana. Ma se saremo capaci di nuovi legami sociali, innovazione e unità, la battaglia è ancora aperta. È necessario ascoltare le domande dei cittadini, dare una risposta alternativa a quella delle destre, fondata sugli egoismi individualistici, e alla demagogia populista».
Un lavoro da fare subito, allargando il confronto «alle classi popolari e più colpite dalla crisi, la galassia dei lavori vecchi e nuovi, le nuove generazioni». Ma su cosa «rifondare» questo centrosinistra?
«Alcune priorità sono condivise — si legge nella nota inviata dagli esponenti, tutti e tre provengono dalla tradizione Pci-Pds-Ds-Pd, solo Rossi è poi uscito entrando inMdp e poi in Liberi e uguali — lotta alle povertà e alle disuguaglianze, diritto ad un’occupazione degna e stabile, costruzione di forme più articolate e sostenibili di protezione sociale, la convivenza pacifica e ordinata con l’immigrazione ed i richiedenti asilo, una democrazia federale europea». Ma è un lavoro «urgente», appunto, da fare prima delle elezioni amministrative del 10 giugno. Quindi, subito una convenzione per cominciare a lavorare su proposte che possano «dare una rappresentanza rinnovata e convincente a quel popolo democratico e di sinistra che si è allontanato e astenuto, ma che non ha voltato le spalle all’uguaglianza, alla giustizia sociale, alle riforme indispensabili all’Italia». Solo che, fino a ieri, nessuno ha pubblicamente ripreso l’appello. Molte telefonate, fanno sapere dagli ambienti vicini ai tre, che comunque — nel mezzo delle consultazioni e con il Pd in fibrillazione sul suo futuro — non si aspettavano molto altro. Rossi intanto però sarà sabato prossimo a Roma, invitato all’evento «Sinistra anno zero», organizzato da orlandiani del Pd ed altri pezzi di sinistra. A Firenze, però, intanto sempre sabato prossimo si riuniranno le liste «di cittadinanza e di sinistra che si presenteranno alle prossime amministrative» della rete Città in Comune, a cui hanno già aderito quelle legate al Prc. L’incontro si terrà all’Infopoint del Comune, alla stazione Santa Maria novella.
Facciamo proposte per convincere quelli che alle Politiche non hanno votato