Scritte neofasciste contro Biffoni: «Atto gravissimo»
Sono comparse davanti all’ex studio legale del sindaco di Prato. È la seconda volta in un mese
«Matteo Buffone vergognati. PRATO Viva dux». Spray blu su mattonelle rosa, caratteri cubitali per vergare il secondo messaggio minatorio contro il sindaco di Prato in meno di un mese. Martedì mattina la frase di matrice neofascista è comparsa di fronte allo studio legale in cui lavorava il sindaco di prima di esser eletto.
Gli agenti della Digos ieri mattina hanno compiuto alcuni rilievi per ricavare elementi utili a risalire al responsabile — o ai responsabili — del gesto, mentre da più parti sono giunti messaggi di solidarietà al primo cittadino: «Un gesto inaccettabile contro la storia delle nostre comunità e contro i principi fondamentali della nostra costituzione», hanno scritto i segretari provinciali di Cgil Cisl Uil. «Un’azione inquietante e vigliacca — ha detto il segretario del Pd di Prato Gabriele Bosi — che non ci intimidisce».
«Un segnale pericoloso da stigmatizzare con sdegno», spiega in una nota Confersecenti: «È grave che nella nostra città, da sempre simbolo di accoglienza e tolleranza, trovino terreno fertile simili velenosi germogli. Una pianta da estirpare subito quindi — spiega l’associazione di categoria — con la mano ferma che siamo certi le forze dell’ordine avranno. Perché sbagliato, a nostro avviso, sarebbe prendere alla leggera certi segnali, che alle nostre orecchie suonano invece come un grido d’allarme».
Una scritta analoga era comparsa circa un mese fa, sempre all’ingresso degli uffici professionali che ospitano — tra gli altri — i soci di studio di Biffoni. «Sono sereno, ma penso che questi toni siano inaccettabili soprattutto quando oltre alle offese si aggiungono dichiarazioni neofasciste. Sono abituato ad accettare le critiche — ha sottolineato il sindaco — e in questi anni non mi sono mai sottratto al confronto con nessuno. Qui però si tratta di altro, di minacce nella proprietà privata di un condominio dove lavorano i miei soci, aggravate da toni inquietanti e inaccettabili».
Solidarietà I sindacati: «Un gesto inaccettabile che va contro la storia della nostra città»