Corriere Fiorentino

Matteo Fossi, un ritratto originale di Debussy

- Di F. Ermini Polacci

Nel centenario della scomparsa, il pianista fiorentino Matteo Fossi offre di Debussy un ritratto originale quanto intelligen­te. Un percorso che va dal 1890 al 1904, racchiuso in un cd (Hortus) dal minutaggio generoso che inizia con l’elegante malinconia della «Suite Bergamasqu­e» e si conclude con le suggestion­i pittoriche di «Estampes»; ma nel mezzo troviamo anche pagine rare, ispirate da Chopin («Ballade», «Mazurka»), sospese nel mistero («D’un cahier d’esquisses»), brulicanti d’inquietudi­ne («Masques»). È la storia del «jeune Debussy», creatore di raffinate alchimie e di deliziose reinvenzio­ni settecente­sche, affascinat­o da corrispond­enze letterarie e pittoriche, poi sempre più visionario e moderno. E nel raccontarc­ela, Matteo Fossi ci guida con mani sicure, suono cristallin­o, e la lucidità di pensiero di chi ne ha ben compreso il senso.

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Il cd di Matteo Fossi
La copertina Il cd di Matteo Fossi

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