Corriere Fiorentino

Simeone a Roma per un record: il terzo gol di fila

Contro la Roma a caccia del record Simeone vuole il terzo gol di fila

- di Matteo Magrini

«Abbiamo trasformat­o il dolore in forza». Firmato Giovanni Simeone. E non è un caso che queste parole siano uscite dalla bocca del Cholito. Basta farsi un giro sui suoi social network. Giusto l’altro giorno, per esempio, il numero 9 viola ha postato l’immagine di due libri appena ricevuti: «Il Buddha nello specchio. Alla ricerca dell’energia vitale interiore» e «La forza della speranza». Nel primo, in particolar­e, si spiega come «ognuno è un buddha, o un essere illuminato, e che di conseguenz­a nella sua vita esiste il potenziale per raggiunger­e una felicità profonda e duratura».

Simeone, non ha mai smesso di crederci e, ora, si è sbloccato. Merito suo, di Pioli, dei compagni e della famiglia. Da una parte i consigli di babbo Diego, dall’altra l’affetto di mamma Carolina. Proprio lei, in questi giorni, gli è stata particolar­mente vicino. E gli ha portato fortuna. Ora, l’obiettivo, è continuare. Mai, in stagione, l’argentino ha segnato per tre gare di fila. Farlo, tra l’altro, vorrebbe dire tagliare il traguardo della doppia cifra. E avvicinare l’obiettivo stagionale: fare meglio delle 12 reti realizzate l’anno scorso. A quel punto, lui e Pioli rivelerann­o i termini della loro (segretissi­ma) scommessa.

Non sarà semplice. Sullo sfondo infatti, c’è la sfida con la Roma. In uno stadio, l’Olimpico, che Simeone conosce bene. Era un bambino e, dalla tribuna, assisteva alle partite del Cholo con la maglia della Lazio. Sarà, quindi, una specie di derby. Una sfida che lo vedrà di nuovo titolare dopo la panchina di Udine, e nella quale cercherà di confermare la crescita delle ultime settimane. Una crescita, certificat­a dai numeri. Prima della partita col Crotone, il Cholito, aveva calciato 70 volte in porta, segnando in 7 occasioni. Per trovare il gol insomma, gli servivano 10 tiri. Ora sono 75 le conclusion­i, e 9 gol: una rete ogni 8,3 tiri. Ma non c’è solo questo. Simeone è il centravant­i che, in Serie A, corre di più: 10,62 km di media percorsi a partita. Soltanto Palacio ed Insigne, che però agiscono o sull’esterno o alle spalle di un altro attaccante, corrono di più.

E poi gli assist: quattro. In pratica, l’ex Genoa, è entrato direttamen­te in 13 delle 42 reti segnate in campionato dalla Fiorentina. Si tratta del 30,9%. Tanta roba. Del resto, Batistuta gliel’aveva detto. «I momenti difficili capitano anche ai migliori». Un incontro, quello col Re Leone, che gli ha fatto bene. A proposito. Gabriel, nella sua prima stagione in viola, segnò 13 gol in A. Ne mancano quattro a Simeone. E chissà che anche questo non possa essere uno stimolo. Di certo, quello con Bati, è un paragone che ha tormentato fin dal suo sbarco in Italia un altro super centravant­i: Edin Dzeko. Quella di domani pomeriggio, sarà anche la sfida tra questi due: il Cholito da una parte, il bosniaco dall’altra. I numeri, fino ad oggi, parlano chiaro. Il 9 della Roma ha segnato 14 gol in campionato, ai quali si sommano i 5 in Champions. Qualche dettaglio in più: Simeone ha segnato 4 gol di testa, Dzeko 5. Il viola ha subito più falli (38 a 19) del gialloross­o, il quale ha tirato in porta 101 volte. La differenza con Simeone, in questo senso, non è così evidente.

All’argentino, come detto, servono 8,3 conclusion­i per trovare la rete. All’ex City, ne occorrono 7,2. Più marcato lo strappo in termini di media gol. Uno ogni 268’ giocati per il Cholito. Dzeko, invece, ne segna uno ogni 171. All’andata, il confronto diretto fu vinto da Simeone. Capace, al contrario del bosniaco, di segnare. Peccato che fu la Roma (2-4) ad imporsi. Il Cholito, pagherebbe per restare a secco pur di espugnare l’Olimpico. Perché nella «ricerca di una felicità profonda e duratura», lui sa cosa conta davvero: la squadra.

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