Il racket delle case Inps Occupate e poi affittate
C’è anche un dipendente dell’Inps, Giuseppe Bartolini, tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta su una presunta organizzazione finalizzata ad occupare abusivamente e poi ad affittare appartamenti di proprietà dell’istituto di previdenza in pieno centro. L’uomo, accusato di associazione per delinquere, è finito agli arresti domiciliari: ufficialmente portiere, dava indicazioni su quali case occupare. La figlia di uno degli indagati: «Mio padre? Un delinquente».
«Non voglio pagare per gli errori fatti da mio padre. Con lui non parlo più da quattro anni, sapevo quello che faceva, sapevo che era un delinquente e più volte ho minacciato di denunciarlo. Con i soldi che accumulava, lui faceva la bella vita, io invece non ho mai avuto un euro. Sto ancora pensando di sporgere denuncia per chiedere i risarcimenti morali». Ad uno degli appartamenti del palazzo di via Monteverdi, apre la porta una ragazza di 22 anni. È vestita in tuta, ha l’aria stanca. È la figlia di Giuseppe Murano, uno degli arrestati. Vive qui con la nonna paterna.
«I carabinieri sono arrivati nell’appartamento prestissimo, avevo un esame alla facoltà di Economia e Commercio, dove studio, ma sono stata costretta a rinunciare». In casa è venuta a trovarla un’amica, che la supporta in questo momento difficile. «Mia madre è andata via di casa quando ero piccolina, con mio padre ho troncato i rapporti, i miei unici affetti sono mia nonna (per me una madre) e i miei piccoli nipoti, figli di mio zio, che ha avuto il divieto di dimora a Firenze ma secondo me è innocente. Adesso i miei nipoti sono spaventati e chiedono di loro padre che non c’è».
La ragazza abita qui da dieci anni. «Abbiamo subaffittato la casa da un signore, poi negli anni abbiamo provato a regolarizzarci con l’Inps pagando 250 euro al mese al gestore del condominio, ma abbiamo smesso di pagare perché non c’era niente di contrattualizzato. Probabilmente, in questi anni, mio padre ha notato gli appartamenti liberi nel condominio e ha voluto approfittarne» per occuparli e insediarci i suoi uomini. I carabinieri hanno sequestrato anche l’appartamento in cui vive la ragazza: «Dobbiamo lasciare casa entro 48 ore ma non sappiamo dove andare. In tutta questa storia, io sono parte lesa, spero che qualcuno mi possa aiutare».
Insieme a lei, dovranno andarsene anche le persone che erano state trovate negli appartamenti abusivi, ai cui portoni campeggiano i sigilli. Un palazzo, quello di via Monteverde, pieno di alloggi occupati, alcuni dei quali murati dall’Inps dopo esser stati liberati, ma in cui «gli occupanti entravano comunque dalla finestra», racconta un inquilino fiorentino. Alcuni residenti, visto il degrado dello stabile, avevano denunciato l’Inps ed erano ricorsi alla Corte dei Conti.
Non gli parlavo da anni, sapevo ciò che faceva, più volte ho minacciato di denunciarlo Ora gli chiederò i danni morali