Corriere Fiorentino

Il Vescovo a processo (inguaiato da don Euro)

Massa, accusato di aver dato soldi al prete. L’avvocato: lo credeva indigente

- D’Angelo

Il vescovo della diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci, è stato rinviato a giudizio per tentata truffa e appropriaz­ione indebita, inguaiato da Luca Morini, meglio conosciuto come «don Euro», l’ex sacerdote protagonis­ta di una doppia vita tra preghiere e festini.

Il vescovo della diocesi di Massa Carrara e Pontremoli, monsignor Giovanni Santucci, è stato rinviato a giudizio per tentata truffa e appropriaz­ione indebita, inguaiato da Luca Morini, meglio conosciuto come «don Euro», l’ex sacerdote sempre in cerca di denaro, circondato da giovani escort, protagonis­ta di una doppia vita tra preghiere e festini.

La decisione è stata presa ieri mattina dal gup Giovanni Maddaleni e Santucci dovrà presentars­i il prossimo 13 giugno alla sbarra degli imputati, in un processo che lo vede coinvolto assieme ad altri due ex sacerdoti: Morini, accusato di truffa ai danni dei fedeli per aver trattenuto per sé offerte e donazioni destinate ai poveri, ed Emiliano Colombi, suo fidato amico, che dovrà difendersi dall’accusa di ricettazio­ne, per aver trasferito del denaro sul suo conto, provenient­e, secondo la Procura, dalle truffe commesse da don Euro.

«Il Vescovo non sta bene — ha detto l’avvocato Adriano Martini — la notizia del rinvio a giudizio l’ha molto provato, ma riusciremo a dimostrare la sua estraneità ai fatti». D’altra parte Santucci ci aveva già provato a difendersi dopo lo scoppio dello scandalo, scrivendo ai fedeli una lettera, in cui si dichiarava colpevole soltanto di aver aiutato un uomo in difficoltà. «Pensava fosse indigente» spiega l’avvocato Martini, per questo quei 1.000 euro prelevati senza alcuna spiegazion­e dal fondo della Fondazione Pie Legati per consegnarl­i a don Morini, e per questo anche la lettera indirizzat­a all’Assicurazi­one Cattolica di Roma, per innalzare l’invalidità del sacerdote, in realtà in piena salute, e consentirg­li l’assistenza medica domiciliar­e.

Un caso, quello di don Euro, che sconvolse l’opinione pubblica non soltanto per il sospetto che il sacerdote si intascasse i soldi delle offerte, ma per la sua frequentaz­ione con un giovane escort napoletano, Francesco Mangiacapr­a che fu il primo a denunciare alla Curia la doppia vita di Morini. Sul suo amante, Mangiacapr­a ha conservato un dossier con le prove di una lunga relazione e di tutti i vizi e i capricci del sacerdote che fingeva di essere un magistrato: migliaia di euro al giorno spesi in regali, gioielli, viaggi, soggiorni in spa e resort di lusso, cene a cinque stelle.

Foto e video di Morini sono finite in prima serata anche nella trasmissio­ne Le Iene Show e, dopo averlo riconosciu­to, i fedeli hanno deciso dopo anni di denunciare alla Procura i loro sospetti.

Morini, reso laico dalla Chiesa che lo ha sospeso dagli obblighi sacerdotal­i dopo lo scandalo, ha accumulato un patrimonio, oggi sotto sequestro, di oltre 700 mila euro tra contanti e diamanti. Una cifra che difficilme­nte è stata provento esclusivo delle offerte per i poveri: un tassello mancante, dunque, dell’attività di don Euro che il Processo tenterà di scoprire.

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Monsignor Giovanni Santucci
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 ??  ?? II vescovo di Massa Carrara, Giovanni Santucci; a sinistra, don Luca Morini, detto «don Euro», nel servizio de «Le Iene»
II vescovo di Massa Carrara, Giovanni Santucci; a sinistra, don Luca Morini, detto «don Euro», nel servizio de «Le Iene»

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