Racket degli affitti nelle case dell’Inps, occupate grazie al portiere infedele
Il giro scoperto in via Monteverdi: botte e minacce. Arrestati due fratelli, il custode e il picchiatore
Il racket degli alloggi Inps avveniva in via Monteverdi, a due passi da piazza Puccini. Erano case occupate abusivamente che gli «affittuari» pagavano mensilmente a due fratelli calabresi, Giuseppe e Natalino Murano, individuati ieri mattina dai carabinieri della sezione di pg e dai militari del Nucleo ispettorato del lavoro. Il sostituto procuratore Gianni Tei, titolare dell’inchiesta, ipotizza un’associazione a delinquere che poteva contare su un dipendente infedele Inps, che dava le «dritte» sugli appartamenti da occupare abusivamente e gestire, e su picchiatori «per estromettere chi non pagava e creare il clima intimidatorio». Giuseppe Murano, la sua compagna Ionela Ciubotaru sono stati arrestati mentre Giuseppe Bartolini, custode degli appartamenti Inps, è finito ai domiciliari. Natalino Murano ha invece l’obbligo di dimora a differenza dell’albanese Andri Prendi, il presunto picchiatore, portato in carcere. Ci sono altri indagati, compresi i titolari di una ditta che — per la Procura — venivano sistemati in appartamenti Inps: i responsabili della ditta, per l’alloggio, si tenevano 300 euro a posto letto, oltre a intascarsi 8 euro su una diaria giornaliera di 17. Un meccanismo che andava avanti da diversi mesi, quello scoperto dai carabinieri. E che non si è fermato, neppure quando gli investigatori perquisirono Giuseppe Murano nel giugno dello scorso anno, anzi — per gli inquirenti — ha continuato a gestire il «patrimonio immobiliare». Agli atti dell’inchiesta ci sono diverse testimonianze: ci sono presunte vittime che raccontano di essere state minacciate pesantemente durante l’inchiesta con frasi tipo: «Ti faccio picchiare», «Farò spezzare le gambe a tuo figlio se non paghi». Agli atti ci sono anche intercettazioni telefoniche che dimostrano, per il gip Francesco Bagnai, «il sistema Murano». Come quando un’indagata dice al cellulare: «Che devo fare? Per quella stanza gli prendo la metà?». L’inchiesta è partita da una denuncia dell’Inps: ieri gli inquirenti hanno messo sotto sequestro gli appartamenti che erano occupati da cinque indagati. In questa storia si registrano anche due situazioni paradossali. Durante l’inchiesta — per convincere a pagare — è stata pestata per sbaglio una persona: era il fratello della persona che occupava l’appartamento e che doveva finire nel mirino del picchiatore. Due inquilini abusivi hanno litigato «su chi dei due fosse più abusivo dell’altro» per avere l’appartamento occupato.
Il listino
Una ditta sistemava lì i dipendenti per 300 euro più metà della loro diaria