DALLAPICCOLA AL MAGGIO E FUORI
Opere, concerti, convegni, incontri, mostre, tesi di laurea: più di 40 eventi celebrano il compositore. Coinvolti il Vieusseux, Sollicciano, l’Università Ruffini: «Tutti i dubbi del ‘900 sono racchiusi nel pensiero di questo artista»
Il Conservatorio dove studiò e insegnò per mezzo secolo, il Lyceum Club dove il 10 gennaio del ‘39 eseguì uno storico concerto con il violinista Sandro Materassi, la Biblioteca Nazionale dove la moglie Laura Coen Luzzatto fu vice direttrice, il carcere di Sollicciano che ha dato il suo nome alla scuola di musica, il Gabinetto Vieusseux dove è raccolto il suo archivio, perfino il Teatro del Sale dove poter gustare il celebre piatto di «finta insalata» con la carne nascosta per evitare i controlli della polizia fascista durante la guerra che lui tanto amava. E poi ovviamente il Teatro del Maggio che «ne ha eseguito le musiche dalla prima edizione del Festival nel 1933 al 1942 ogni anno» come ha raccontato il sovrintendente Cristiano Chiarot, e tante altre realtà
Tutti vogliono omaggiare Luigi Dallapiccola, il compositore nato istriano ma vissuto tutta la vita pienamente da fiorentino, uno dei massimi nomi della musica del Novecento. Dopo un anno dalla nascita del Centro Studi Luigi Dallapiccola, il musicologo e musicista Mario Ruffini ha dato vita alla sua più preziosa creazione, il festival «Dallapiccola torna in città», un progetto con tre eventi in programma al Festival del Maggio Fiorentino e 40 appuntamenti in città. «Perché Dallapiccola è il Novecento — dice Ruffini — racchiude tutto il dramma e l’arte del secolo, tutti i dubbi del Novecento sono racchiusi nel pensiero di questo grande artista».
Durante il Festival del Maggio