Da giugno i lavori per riportarle come le voleva Poggi
Da giugno i lavori finanziati dalla Fondazione Cr Firenze. Le fontane torneranno a zampillare
«Le rampe e le vasche che da porta San Niccolò salgono verso piazzale Michelangelo, creando un intreccio unico di arredi, vialetti, cascate ed affacci con vista, torneranno all’antico splendore», fa sapere Palazzo Vecchio, attraverso una nota che annuncia interventi sul complesso della durata di un anno, a partire da giugno.
I lavori — interamente finanziati dalla fondazione Cr Firenze per 1,6 milioni di euro — saranno finalizzati a rendere l’opera «il più simile possibile a quanto ideato originariamente dall’architetto Giuseppe Poggi». Le rampe furono infatti realizzate tra il 1872 ed il 1876, articolandosi su tre livelli, con le grotte a dar vita — insieme alla grande vasca polimaterica del terzo ripiano — ad un suggestivo scenario di spugne, pietrame e mosaici.
Almeno in teoria. Già, perché il Corriere Fiorentino — fin dal dicembre 2016 — ha più volte sottolineato la scarsa manutenzione delle fontane, spesso piene di rifiuti, melma e persino di mobike e di piccioni morti. Un’incuria che sembrava purtroppo destinata a persistere ancora, tanto che a fine gennaio scorso gli Angeli del Bello, con l’aiuto degli studenti americani della Fairfield University di corso Tintori, si erano dovuti armare di buona volontà e di retini per pulire le torbide acque all’ombra di porta San Niccolò, tra piazza Poggi e la terrazza di via dei Bastioni.
Adesso, però, ecco il progetto di restauro, che prevede innanzitutto un nuovo impianto idrico che dovrebbe riportare l’acqua, che ora stagnante, a zampillare come un tempo. È stato comunque scelto di non attingere alle risorse dell’acquedotto, ma direttamente alla falda acquifera, tramite pozzi artesiani ed un sistema di ricircolo con pompe che porteranno l’acqua fino al livello più alto, da dove cadrà secondo l’idea del Poggi. Anche il verde avrà la sua parte, con l’abbellimento di ninfee, begonie, iperico ed edera. Saranno inoltre consolidate le parti in fase di distacco, sigillate le lesioni e realizzata un’impermeabilizzazione ex novo delle vasche, sostituendo i materiali ossidati con acciaio inox o vetroresina. Soddisfatto il sindaco Dario Nardella: «Ringrazio la Fondazione Cr Firenze per questo regalo, realizzato tramite l’Art Bonus, che ha già consentito interventi in città per oltre quattro milioni di euro». «Restituiremo ai fiorentini uno spazio urbano di straordinaria bellezza», conclude il presidente di Cr Firenze Umberto Tombari.
Il progetto L’intervento costerà 1,6 milioni di euro Tombari: vogliamo restituirle alla città