Corriere Fiorentino

IL PRODIGIO DELLA DIFESA

- di Sandro Picchi

Sesta vittoria consecutiv­a della Fiorentina, una sinfonia che sfiora l’incredibil­e.

A Roma, in una zona quasi proibitiva per i viola, è spuntato un successo fuori pronostico, due gol nel primo tempo e una difesa vecchio stile per tutta la ripresa. Vittoria all’italiana? Anche se così fosse i meriti aumentereb­bero perché sapersi difendere non è un difetto, ma una qualità.

I due gol del primo tempo sono stati il prodotto del gioco (il primo) e della insistente bravura di Simeone (il secondo). Per la nuova Fiorentina, per la squadra uscita in modo ammirevole e sentimenta­le dalla scomparsa di Astori, il successo sulla Roma è di un’importanza gigantesca perché certifica non soltanto la lunghezza record del periodo positivo, ma dimostra alla squadra stessa che adesso tutto è diventato possibile. Alla svolta interiore che ha compattato lo spirito della squadra si è unita un’improvvisa solidità della difesa, impensabil­e fino a poco tempo fa. Nella fase a cui il calcio di oggi tiene meno, cioè quella difensiva, i viola hanno fatto progressi gigantesch­i attorno a Pezzella, leader del reparto. Segnare un gol a questa squadra è diventata un’impresa: ed è su questa base che si costruisco­no i successi e che si formano il carattere e lo spirito di appartenen­za. Certo, oltre alla difesa e a un buon portiere, come lo Sportiello di ieri, occorre anche quel po’ di fortuna, sotto forma di traverse, che dà una mano nel momento giusto. Ma, a parte questo, è il tono generale, è la convinzion­e di restare uniti e di potercela fare che originano i successi come quello di ieri. Non vediamo, tra i viola, nessuno che si lamenta con i compagni o che abbia un atteggiame­nto irritante. Poi, è chiaro, occorre segnare e saperlo fare. I due gol della Fiorentina sono stati esemplari in questo senso. La Roma sarà stata stanca e depressa dopo Barcellona, ma ha un organico e una forza fisica superiori ai viola che, infatti, hanno consumato presto Saponara, ottimo all’inizio. Mancava Badelj, il regista. E Chiesa, il più brillante. Badelj è stato rimpiazzat­o con un nuovo modo di giocare, arretrando il reparto. A fare il Chiesa ci ha pensato Simeone.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy