Corriere Fiorentino

Fiorentina come sei diventata grande

Sesta vittoria di fila in campionato, non succedeva da quasi 60 anni Viola lanciatiss­imi verso l’Europa

- Bardazzi, Guetta, Zoccolini

Un Simeone super e Benassi fanno volare la Fiorentina alla sesta vittoria consecutiv­a (non succedeva da quasi sessant’anni).

Cinquantot­to anni dopo l’ultima volta, la Fiorentina si prende la sesta vittoria di fila e vola da sola al settimo posto, superando Samp e Atalanta: il sogno viola continua. La squadra di Pioli, guerriera e sospinta da un pizzico di fortuna, ha steso la Roma combattend­o su ogni pallone e, come un pugile alle corde, riuscendo a restare in piedi nonostante i continui attacchi gialloross­i.

Il resto l’ha fatto la buona sorte, perché Dzeko le ha provate tutte per battere il bravissimo Sportiello e perché la traversa ha respinto le testate romaniste nel momento di massima spinta della squadra di Di Francesco. Pioli (che già l’anno scorso vinse 7 partite consecutiv­e all’Inter) così entra nella storia viola, anche se per battere il record assoluto dell’argentino Luis Carniglia (era il 1960) dovrà vincere almeno anche contro Spal e Lazio: «Questo successo a Roma è straordina­rio — dice il mister — è figlio della sofferenza e della buona sorte. Ma lo spirito che ha questa squadra meritava un premio. Il record? Bellissimo, ci stiamo davvero divertendo».

L’immagine simbolo è quella delle spallate di Simeone, che sbatte contro il colosso Manolas, rimbalza su Bruno Peres ma alla fine trova la forza per raddoppiar­e il gol di Benassi. Un gol con l’elmetto, nello stadio che rese campione babbo Diego e che vale la prima vittoria contro una grande del campionato. Senza Badelj e Chiesa, i viola hanno anche sofferto, perso un sacco di palloni e barcollato davanti al gigante Dzeko e a uno stadio (l’Olimpico) che molti dei giocatori di Pioli avevano visto solo in tv.

Il gol all’inizio di certo ha agevolato le cose, perché il colpo mancino di Benassi (ben servito da Saponara) ha messo in salita la strada gialloross­a. Pensando al Barcellona infatti Di Fra (già privo di Under e Perotti) aveva rischiato Naingollan ma spedito in panchina i vari Kolarov, De Rossi e Florenzi, di fatto lasciando solo a Dzeko l’onere e l’onore di far male a Sportiello. E il duello, tra il bomber e il portiere, è stato senza esclusione di colpi.

Nonostante i soliti problemi con i piedi però, il guardiano viola ha sempre respinto il bosniaco, una volta grazie al palo (dopo un’uscita sbagliata) ma poi sempre per meriti suoi, soprattutt­o per quel colpo di reni a inizio ripresa. Super Sportiello poi è stato decisivo anche su Naingollan, smarcato da Schick appena entrato, ma incapace di far gol da solo davanti alla porta: «Ci è girata male», dice Di Francesco. E dal suo punto di vista è più che comprensib­ile. L’impresa viola però resta. Pezzella infatti è un totem, Saponara ricama calcio, mentre Benassi, Simeone, Dabo e molti altri finiscono la partita stremati ma senza mollare neppure un contrasto.

Certo, a centrocamp­o si poteva far meglio (Veretout e Dabo hanno perso palle pericolosi­ssime), ma il grande cuore viola cancella i limiti e dà il là all’ennesima festa sotto il curvino dedicata a Davide Astori: «Ora riposiamoc­i — chiude Pioli — resto a Roma a cena con amici, ho bisogno di staccare. Da martedì penseremo a vincere anche la prossima». «Tutto quello che stiamo facendo è per il nostro capitano», aggiunge Hugo. Il dolore per Davide, certo. Ma non solo. Perché, come dice mister Pioli, «sei vittorie sono un caso». Organizzaz­ione, spirito di gruppo, qualità individual­i: l’Europa è davvero possibile.

All’0limpico Grinta e cuore, i ragazzi di Pioli battono (0-2) anche la Roma 50 I punti della Fiorentina a sette giornate dal termine

Davide è sempre nei nostri cuori, stiamo realizzand­o qualcosa di molto importante Dobbiamo continuare così

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Esultanza di Simeone e Saponara al gol del raddoppio
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