In corteo per i curdi, petardi e foto a consolati e giornali
Stop alle stragi in Kurdistan. È la richiesta del corteo che ieri pomeriggio ha sfilato per le vie del centro di Firenze, partendo dal consolato americano sul lungarno Vespucci: «Con il Pkk fino alla vittoria», «Basta Nato», «Con chi resiste in Kurdistan e in Palestina», sono stati alcuni degli slogan della protesta, che ha coinvolto oltre 40 realtà differenti tra centri sociali, collettivi universitari, partiti di sinistra (tra cui Potere al Popolo), Arci, Anpi e studenti delle scuole superiori. Il corteo, dopo la partenza, è passato anche vicino al consolato russo e a quello inglese, Paesi considerati complici del governo turco di Erdogan. La marcia si è infine arrestata al consolato tedesco di corso Tintori, vicino alla Biblioteca Nazionale. Qui il gruppo di manifestanti — qualche centinaio — ha imbrattato di vernice la targa della sede consolare. E davanti alla porta ha lasciato un carrarmato di cartone con sopra le fotografie delle vittime kurde delle offensive della Turchia. Sul lungarno delle Grazie, davanti alla sede del Corriere Fiorentino,è stata invece vergata una scritta sull’asfalto: «Il silenzio è complice» (anche se proprio il Corriere Fiorentino, pur essendo una testata toscana, pochi giorni fa ha pubblicato un’intervista a un combattente fiorentino in Siria). «Abbiamo organizzato il corteo per richiamare l’attenzione dei media su quello che sta accadendo ad Afrin, nel nord della Siria — spiega Giulia, del comitato toscano per il Kurdistan — Da oltre due mesi è sotto il bombardamento dello Stato turco e purtroppo la situazione è di quasi totale silenzio». (Giulio Gori e Lorenzo Sarra)