E Simeone ora fa rima con leone «I gol? Non mi voglio fermare»
E adesso sono tre di fila. Di forza, resistenza, carattere e precisione. Giovanni Simeone non ha nessuna intenzione di fermarsi. E ieri all’Olimpico lo ha dimostrato segnando il terzo gol consecutivo e aggiornando a dieci il bottino in maglia viola.
Doppia cifra e traguardo personale sempre più vicino («Voglio migliorarmi rispetto ai dodici gol dell’anno scorso», disse appena sbarcato a Firenze). Il momento è magico per la Fiorentina e straordinario per l’attaccante argentino che nelle ultime tre gare è riuscito a fare ciò che gli era mancato per quasi tre mesi.
Gli abbracci dei compagni e di Pioli, tutti per lui, confermano quanto importante sia stata la sua firma nell’impresa all’Olimpico. Da quella respinta corta con il Crotone e ribadita in rete (una settimana fa) qualcosa è successo, Gio si ripreso con gli interessi dalle ultime delusioni. Veloce con il Crotone in casa, determinato con l’Udinese, un mix di qualità nel gol di ieri contro la difesa della Roma. Non irresistibile, certo, ma comunque composta da grandi giocatori come Fazio e Manolas.
Ma la personalità non manca di certo all’argentino, che spinto dai consigli di Batistuta da una parte e dal ricordo continuo e presente dell’amico Davide, si è preso gli applausi anche dallo stadio Olimpico. D’altronde quando resisti alle spallate dei colossi giallorossi e riesci con un tocco preciso ad anticipare Alli- son in uscita bassa, non puoi che prendere i complimenti da tutti. Compagni e avversari. Ma Simeone, poi, non si certamente fermato al gol (39’). Perché la sua è stata anche una gara di sofferenza, di quelle finite zoppicando e chiedendo il cambio verso la panchina dopo un duro intervento di Allison al 78’.
Ha dato tutto e anche di più in campo, tanto che Pioli ha ritardato e non poco la sostituzione con Falcinelli. Voleva Simeone là davanti a far spallate con i difensori e aiutare la squadra, solo quando lo ha visto veramente stremato lo ha levato dal campo. Un segreto, in realtà, c’è e a confessarlo è lo stesso Simeone dopo aver festeggiato sotto il curvino dei tifosi viola: «Giochiamo e corriamo pensando sempre l’uno per l’altro, questa è la nostra forza. Il gruppo è unito e sono orgoglioso dei miei compagni. Il segreto è Davide, semplicemente. Dopo ogni allenamento da quel giorno nessuno vuole tornare a casa ma vogliamo stare al campo per non per pensare a quello che ci è successo». Il suo pensiero, però, è già a quello che sarà domani. E quindi la gara di domenica con la Spal, quando, nonostante una caviglia dolorante, l’argentino spera di essere ancora protagonista: «Dieci gol? Devo solo continuare a segnare e a migliorarmi, so che posso dare molto di più». Glielo chiederà Pioli anche domenica prossima. Il momento è magico, la fiducia c’è. Perché fermarsi?