Corriere Fiorentino

CHE AFFANNO, PROPRIO SUL PIÙ BELLO

- Di Sandro Picchi

Partita pazza, piena di gol, anzi piena di tutto. Espulsioni, rigori, interventi del Var e alla fine un risultato che premia la Lazio e produce una sconfitta della Fiorentina dopo una serie positiva di sette giornate, che aveva fatto sperare nell’aggancio all’Europa. Calcio vero e proprio ne ha fatto più la Lazio, di fronte a una Fiorentina un po’ scombinata e penalizzat­a anche dai suoi due portieri: Sportiello espulso e Dragowski debole almeno su un gol.

In conclusion­e da un punteggio identico a quello di certe partite entrate nel mito (il riferiment­o a Italia- Germania è puramente statistico) è uscita una sconfitta che un giocatore della Fiorentina non meritava. Ci riferiamo a Veretout che per la prima volta nella sua carriera ha segnato tre gol ed ha giocato una partita di sostanze e di tecnica. Una partita che ha anche dimostrato come il calcio, se proprio vogliamo imbastire un ragionamen­to originale, offra più emozioni e anche un suo sconnesso spettacolo, quando i giocatori in campo sono dieci per parte. Alla Fiorentina si possono imputare, oltre alle incertezze dei portieri, anche certe scelte di Pioli non del tutto convincent­i, come la presenza di Gil Dias che in pratica ha dovuto fare, ovviamente non bene, il terzino. C’è stata nella squadra viola una sorta di disorienta­mento generale che per le misteriose vie del calcio, aveva prodotto addirittur­a un vantaggio di 3-2, al quale sinceramen­te non si credeva molto. Non si credeva, cioè, che potesse arrivare fino in fondo, vista la superiorit­à di manovra degli avversari che, anche loro, hanno sbagliato parecchio in difesa. L’arbitro Damato, tra rigori e altre decisioni ha dato il suo contributo di confusa sostanza. Questa sconfitta è un impediment­o alla rincorsa all’Europa, e questo è preoccupan­te quanto può esserlo l’affannosa prova della squadra viola.

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