CHE AFFANNO, PROPRIO SUL PIÙ BELLO
Partita pazza, piena di gol, anzi piena di tutto. Espulsioni, rigori, interventi del Var e alla fine un risultato che premia la Lazio e produce una sconfitta della Fiorentina dopo una serie positiva di sette giornate, che aveva fatto sperare nell’aggancio all’Europa. Calcio vero e proprio ne ha fatto più la Lazio, di fronte a una Fiorentina un po’ scombinata e penalizzata anche dai suoi due portieri: Sportiello espulso e Dragowski debole almeno su un gol.
In conclusione da un punteggio identico a quello di certe partite entrate nel mito (il riferimento a Italia- Germania è puramente statistico) è uscita una sconfitta che un giocatore della Fiorentina non meritava. Ci riferiamo a Veretout che per la prima volta nella sua carriera ha segnato tre gol ed ha giocato una partita di sostanze e di tecnica. Una partita che ha anche dimostrato come il calcio, se proprio vogliamo imbastire un ragionamento originale, offra più emozioni e anche un suo sconnesso spettacolo, quando i giocatori in campo sono dieci per parte. Alla Fiorentina si possono imputare, oltre alle incertezze dei portieri, anche certe scelte di Pioli non del tutto convincenti, come la presenza di Gil Dias che in pratica ha dovuto fare, ovviamente non bene, il terzino. C’è stata nella squadra viola una sorta di disorientamento generale che per le misteriose vie del calcio, aveva prodotto addirittura un vantaggio di 3-2, al quale sinceramente non si credeva molto. Non si credeva, cioè, che potesse arrivare fino in fondo, vista la superiorità di manovra degli avversari che, anche loro, hanno sbagliato parecchio in difesa. L’arbitro Damato, tra rigori e altre decisioni ha dato il suo contributo di confusa sostanza. Questa sconfitta è un impedimento alla rincorsa all’Europa, e questo è preoccupante quanto può esserlo l’affannosa prova della squadra viola.