Corriere Fiorentino

«Battaglia appena iniziata E senza il provvedime­nto tutto tornerà come prima»

La delusione di Novoli e degli operatori di strada

- Jacopo Storni

E adesso che succede? Lungo via Forlanini, la domanda rimbalza tra un appartamen­to e l’altro, tra un negozio e un ristorante. Il tema del giorno è la fine dell’ordinanza anti prostituzi­one. La domanda che si pone Massimilia­no, residente a due passi dal centro commercial­e di Novoli, è forse quella più emblematic­a: «Proprio adesso che avevamo cominciato a tirare un sospiro di sollievo, torneranno decine di lucciole sotto le nostre case?».

Con l’ordinanza comunale che non viene rinnovata, questa è la preoccupaz­ione di residenti e commercian­ti. Quasi una beffa, soprattutt­o per quelli di via Forlanini. Molti di loro, negli ultimi mesi, avevano cominciato a intraveder­e un cambiament­o, seppur lento. «Prima dell’ordinanza, sotto le nostre case si consumavan­o prestazion­e sessuali a qualsiasi ora, via Forlanini era il crocevia del sesso notturno, i clienti andavano e venivano in continuazi­one». Poi l’entrata in vigore dell’ordinanza, e un leggero ridimensio­namento del fenomeno. «Certo — precisano al Gran Caffè University — Il fenomeno non era stato debellato, ma aveva ridotto le prostitute sulla nostra strada almeno del 30 per cento». Una piccola riduzione, ma un segnale importante. «Adesso cosa succederà, tornerà la solita invasione?». Una preoccupaz­ione espressa anche dall’associazio­ne Papa Giovanni XXIII, che tutte le settimane perlustra le vie del sesso notturno. «Quando entrò in vigore l’ordinanza del sindaco, le ragazze sulla strada furono le prime a saperlo — spiega Alessandro Fiesoli, uno dei volontari — Potrebbe accadere la stessa cosa anche ora». La notizia circolerà probabilme­nte tra chi organizza il traffico e lo sfruttamen­to delle ragazze. E il rischio, spiega Fiesoli, «è che le strade si ripopolino di prostitute». Un vero peccato, perché stando ai dati della Papa Giovanni XXIII, «la prostituzi­one nella zona di Novoli si era ridotta del 70 per cento». Numeri eccessivi secondo la cooperativ­a Cat, un’altra associazio­ne che si occupa del fenomeno, con operatori che ogni settimana portano assistenza alle ragazze costrette a prostituir­si. «Dall’entrata in vigore dell’ordinanza, non abbiamo registrato nessuna diminuzion­e di prostitute su strada» ha detto Lisa Bertini, che poi ha aggiunto: «Semmai, sono leggerment­e calate le nuove presenze, ma i numeri complessiv­i restano più o meno gli stessi».

Il calo delle nuove presenze è un dato che viene confermato anche dalla Papa Giovanni XXIII: «Negli ultimi mesi non abbiamo incontrato ragazze nuove — spiega Serena Perini, referente amministra­tiva in Toscana della Papa Giovanni XXIII, consiglier­a comunale Pd e presidente della VII Commission­e — Questo significa che la criminalit­à organizzat­a non recluta nuove ragazze su Firenze». E proprio questo potrebbe essere uno dei segnali più importanti dell’ordinanza, un freno alle organizzaz­ioni criminali che, in seguito alla nuova legge, hanno dovuto ripensare l’organizzaz­ione dello sfruttamen­to, spesso deviando le ragazze sui comuni limitrofi.

Dispiaciut­i per la fine dell’ordinanza anche lungo viale Guidoni, dove però il calo delle lucciole era stato più lieve rispetto a via Forlanini. «Ordinanza o no, credo che a noi cambierà poco — hanno detto i residenti delle case popolari di fronte al tribunale — Qui ogni notte è pieno di ragazze, prima dell’ordinanza erano soprattutt­o slave, adesso sono soprattutt­o africane». Parole simili al chiosco accanto al mercato ortofrutti­colo, aperto tutte le notti: «È sempre il solito via vai» racconta il titolare Francesco. È così anche per Pasquale dell’hotel B&B di viale Guidoni: «Sempre la stessa musica, ormai conosciamo per nome queste ragazze».

In viale Guidoni «Siamo pronti al solito via vai, ormai queste ragazze le conosciamo tutte per nome»

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