«Battaglia appena iniziata E senza il provvedimento tutto tornerà come prima»
La delusione di Novoli e degli operatori di strada
E adesso che succede? Lungo via Forlanini, la domanda rimbalza tra un appartamento e l’altro, tra un negozio e un ristorante. Il tema del giorno è la fine dell’ordinanza anti prostituzione. La domanda che si pone Massimiliano, residente a due passi dal centro commerciale di Novoli, è forse quella più emblematica: «Proprio adesso che avevamo cominciato a tirare un sospiro di sollievo, torneranno decine di lucciole sotto le nostre case?».
Con l’ordinanza comunale che non viene rinnovata, questa è la preoccupazione di residenti e commercianti. Quasi una beffa, soprattutto per quelli di via Forlanini. Molti di loro, negli ultimi mesi, avevano cominciato a intravedere un cambiamento, seppur lento. «Prima dell’ordinanza, sotto le nostre case si consumavano prestazione sessuali a qualsiasi ora, via Forlanini era il crocevia del sesso notturno, i clienti andavano e venivano in continuazione». Poi l’entrata in vigore dell’ordinanza, e un leggero ridimensionamento del fenomeno. «Certo — precisano al Gran Caffè University — Il fenomeno non era stato debellato, ma aveva ridotto le prostitute sulla nostra strada almeno del 30 per cento». Una piccola riduzione, ma un segnale importante. «Adesso cosa succederà, tornerà la solita invasione?». Una preoccupazione espressa anche dall’associazione Papa Giovanni XXIII, che tutte le settimane perlustra le vie del sesso notturno. «Quando entrò in vigore l’ordinanza del sindaco, le ragazze sulla strada furono le prime a saperlo — spiega Alessandro Fiesoli, uno dei volontari — Potrebbe accadere la stessa cosa anche ora». La notizia circolerà probabilmente tra chi organizza il traffico e lo sfruttamento delle ragazze. E il rischio, spiega Fiesoli, «è che le strade si ripopolino di prostitute». Un vero peccato, perché stando ai dati della Papa Giovanni XXIII, «la prostituzione nella zona di Novoli si era ridotta del 70 per cento». Numeri eccessivi secondo la cooperativa Cat, un’altra associazione che si occupa del fenomeno, con operatori che ogni settimana portano assistenza alle ragazze costrette a prostituirsi. «Dall’entrata in vigore dell’ordinanza, non abbiamo registrato nessuna diminuzione di prostitute su strada» ha detto Lisa Bertini, che poi ha aggiunto: «Semmai, sono leggermente calate le nuove presenze, ma i numeri complessivi restano più o meno gli stessi».
Il calo delle nuove presenze è un dato che viene confermato anche dalla Papa Giovanni XXIII: «Negli ultimi mesi non abbiamo incontrato ragazze nuove — spiega Serena Perini, referente amministrativa in Toscana della Papa Giovanni XXIII, consigliera comunale Pd e presidente della VII Commissione — Questo significa che la criminalità organizzata non recluta nuove ragazze su Firenze». E proprio questo potrebbe essere uno dei segnali più importanti dell’ordinanza, un freno alle organizzazioni criminali che, in seguito alla nuova legge, hanno dovuto ripensare l’organizzazione dello sfruttamento, spesso deviando le ragazze sui comuni limitrofi.
Dispiaciuti per la fine dell’ordinanza anche lungo viale Guidoni, dove però il calo delle lucciole era stato più lieve rispetto a via Forlanini. «Ordinanza o no, credo che a noi cambierà poco — hanno detto i residenti delle case popolari di fronte al tribunale — Qui ogni notte è pieno di ragazze, prima dell’ordinanza erano soprattutto slave, adesso sono soprattutto africane». Parole simili al chiosco accanto al mercato ortofrutticolo, aperto tutte le notti: «È sempre il solito via vai» racconta il titolare Francesco. È così anche per Pasquale dell’hotel B&B di viale Guidoni: «Sempre la stessa musica, ormai conosciamo per nome queste ragazze».
In viale Guidoni «Siamo pronti al solito via vai, ormai queste ragazze le conosciamo tutte per nome»