MONDO D’ARTE TUTTO IN CENTO OPERE
Cinquantadue maestri che arrivano da America, Europa e anche Medio Oriente invadono, fino all’8 maggio, il salone di Donatello della basilica di San Lorenzo Una collettiva del gruppo OpenArtCode che, dopo Parigi e Tokyo, ha scelto Firenze
L’arte contemporanea continua la sua ascesa alla sacralità dei luoghi rinascimentali. Stavolta è il Complesso mediceo laurenziano a contendere la scena a gallerie e musei d’arte contemporanea, accogliendo una collettiva d’artisti dal tratto internazionale ed eterogeneo. Il gruppo di OpenArtCode, messo insieme dieci anni fa da Vito Abba, da oggi e fino all’8 maggio, invaderà con pitture, fotografie digitali e sculture, il Salone di Donatello della Basilica di San Lorenzo, lì dove cinque secoli fa lasciò traccia indelebile il genio artistico di Brunelleschi, Michelangelo, Donatello, Ammannati e Vasari.
Cento opere di 52 artisti provenienti da Nord e Sud America, Nord Europa, Oriente ma anche dall’Italia in una rassegna — già visitata al Gran Palais di Parigi e al Tokyo Metropolitan Art museum — con i quadri su metalli arrugginiti di Stefano Sanna e con le folgoranti illuminazioni di Sara Palleria. La contemporaneità della rassegna a cura di Vito Abba e il testo critico in catalogo di Giampaolo Trotta, esplode nelle sette porte lignee dell’americana Sandra Muss. Travi restituite dal mare, sabbiate dal vento, ricoperte di cortecce e illuminate dal retro con luce a led a significare uno sguardo diverso sugli scarti della società. Roboanti e scoppiettanti di colori, i motori Formula 1, impressi su lastre di alluminio, del designer Ferrari, David Wiener (tra i suoi collezionisti, Michael Schumacher, Kimi Räikkönen