Linea dura anti bulli: «Sì, bocciamoli»
Lucca: confronto famiglie-docenti sul video. Perquisiti i ragazzi, cellulari sequestrati
È durato quasi sei ore il consiglio di classe indetto d’urgenza per discutere degli studenti che hanno bullizzato il professore in un istituto di Lucca. Alla fine si è scelto la linea dura: sospensione per sei ragazzi, cinque dei quali staranno fuori talmente a lungo che saranno automaticamente bocciati. Oggi il consiglio d’istituto deve approvare le proposte. Intanto, salgono a sei i giovani indagati: perquisite le case, sequestrati i telefonini.
Sei ragazzi sospesi, due dei quali fino a fine anno scolastico e altri tre fino al 19 maggio — con bocciatura, dunque, sicura — mentre il sesto se la caverà con una punizione di «soli» 15 giorni. Il consiglio di classe di una classe del biennio dell’Istituto tecnico commerciale «Francesco Carrara» di Lucca sceglie la linea dura (ma essere confermata questa mattina dal consiglio d’istituto in programma dalle 11), alla fine di una riunione fiume convocata d’urgenza per prendere in esame gli ormai noti episodi di bullismo dei ragazzi ai danni di un docente, immortalati da quattro video. Quelle immagini in cui si vedono diversi studenti umiliare il professore di italiano e storia da giorni stanno facendo discutere tutta Italia. E ieri, nella sede succursale di via Barsanti e Matteucci, è andata in scena una sorta di prima resa dei conti fra professori, da una parte, e ragazzi accompagnati dai genitori, dall’altra.
Un confronto fiume, iniziato attorno alle 15 e terminato solo dopo quasi sei ore: volti scurissimi all’uscita da parte di genitori e ragazzi, passo svelto e nessuna voglia di parlare. Gli alunni si sarebbero scusati e sembra che abbiano capito la gravità di quanto fatto: troppo tardi, però, secondo il parere di Cesare Lazzari, dirigente scolastico dell’istituto tecnico commerciale. È stato lui a riepilogare lo svolgimento della giornata: «La seduta è stata lunghissima — ha detto il preside — perché molti erano i casi da esaminare e ognuno di loro meritava attenzione. Abbiamo scelto di svolgere il consiglio di classe in una sede periferica per tenere genitori e alunni minorenni lontani dall’esposizione mediatica, c’era bisogno di discutere con tranquillità senza farci prendere dall’emotività del momento. Le sanzioni sono state decise in chiave educativa, guardando al futuro dei ragazzi e non al loro passato (4 di loro erano già stati sospesi quest’anno, ndr), giungendovi in modo quasi unanime».
Lazzari è entrato poi nel dettaglio: «Le sanzioni — ha aggiunto — riguardano sei ragazzi: all’inizio si pensava al coinvolgimento di appena 2 o 3 alunni, ma negli ultimi giorni sono venuti meno alcuni tipi di comportamento omertoso e altri ragazzi hanno ammesso le proprie responsabilità. Due di loro saranno sospesi fino alla fine dell’anno scolastico, con automatica esclusione dagli scrutini e relativa bocciatura. Altri 3 saranno sospesi fino a sabato 19 maggio: anche loro non saranno ammessi allo scrutinio finale e dovranno ripetere l’anno. La distinzione è per rimarcare il comportamento di quei ragazzi che si sono mostrati più refrattari rispetto alle opportunità di recupero loro concesse. Gli altri tre inve- ce, che sono stati più collaborativi, pur bocciando avranno modo di reinserirsi e socializzare nelle ultime settimane di lezione, se le famiglie decideranno di rimandarli a scuola dopo la sospensione».
Il preside ha poi ribadito come il professore di italiano e storia bullizzato nei video (presente ieri al consiglio di classe) dovrà chiarire al dirigente il perché non abbia scelto di parlare prima, visto che — secondo quanto trapela — altri episodi di ribellione si erano già verificati nel corso dell’anno. Lazzari ha infine annunciato un’inchiesta interna che nell’arco di 30 giorni porterà ad analizzare anche il comportamento dei docenti stessi, per non lasciare niente di intentato e compiere una valutazione complessiva sulla vita di una classe giudicata «particolare».
Intanto è salito da 4 a 6 il numero dei ragazzi indagati per gli insulti, le minacce e le offese al professore. Ieri sono scattate le perquisizioni nelle abitazioni dei ragazzi e tutti i telefonini sono finiti sotto sequestro. Il contenuto dei cellulari, i video ma anche le chat e i messaggi scambiati, serviranno a definire le responsabilità di ciascuno ma soprattutto a capire da quanto tempo andassero avanti quelle violenze nei confronti dell’insegnante. I ragazzi al momento sono indagati per violenza privata, minaccia grave e tentato furto aggravato (del tablet che il professore aveva in mano) ma le accuse potrebbero anche aumentare, dal momento che la Procura potrebbe contestare anche reati legati alla diffusione on line del video (che i ragazzi hanno ieri negato davanti al consiglio di classe). L’inchiesta, coordinata personalmente dal procuratore capo per i minori Antonio Sangermano, sta andando avanti spedita. Presto verrà sentito anche il professore.
Il preside/1
Sanzioni scelte in chiave educativa, guardando al futuro degli studenti e non al loro passato
Il preside/2
Dovremo compiere una valutazione complessiva sulla classe e anche su quel professore