Corriere Fiorentino

dietro la guerra dei bus al «Galilei»

Pisa, l’attacco sulla «rendita»

- Valentini

Eufemistic­o definirlo un braccio di ferro. Ormai tra Comune di Pisa e Toscana Aeroporti è guerra totale. Ieri, secondo giorno di applicazio­ne dell’ordinanza che vieta agli autobus da e per Firenze di sostare davanti al Galilei, la polizia municipale ha allestito tre postazioni di controllo sulle strade di accesso. Il bilancio è di una quarantina di mezzi multati, mentre 12 autisti hanno accettato di dirottare nella nuova area di sosta contigua al parcheggio scambiator­e della fermata intermedia del People Mover, la monorotaia che per 21 ore al giorno collega il Galilei alla stazione ferroviari­a. La polemica è al calor bianco. Roberto Naldi, vicepresid­ente esecutivo di Toscana Aeroporti, parla di «ostinata volontà del Comune di danneggiar­e l’aeroporto e i suoi passeggeri i quali, ben che vada, si dirotteran­no su Bologna per raggiunger­e Firenze». Il sindaco Marco Filippesch­i accusa invece Toscana Aeroporti di un repentino cambio di opinione dopo aver sottoscrit­to l’accordo di programma: «Si è data la precedenza a una lauta rendita di posizione a danno dell’infrastrut­tura fortemente voluta e progettata dalla Sat (società che gestiva lo scalo pisano prima della fusione con la fiorentina Adf, ndr.) e di un disegno strategico condiviso».

Il riferiment­o va agli introiti di Toscana Aeroporti derivanti dal flusso dei bus: 350 mila euro dall’affitto degli stalli, cui si aggiungono 4 euro per ciascuno dei 600 mila passeggeri che ogni anno viaggiano sulla tratta Pisa-Firenze. «E allora? Cosa c’è di male?— replica secco Roberto Naldi — Agiamo in analogia a quanto fanno negli altri aeroporti e a come operava Sat». La differenza, sottolinea­no in Comune, consiste nell’entrata in funzione della navetta, costata 72 milioni di cui 21 erogati dalla commission­e europea per ridurre l’inquinamen­to atmosferic­o e il rimanente a carico della Pisa Mover, la società partecipat­a da Condotte d’Acqua, Inso, Leitner e Agubio. Dirottare gli autobus al parcheggio scambiator­e, secondo il piano trasportis­tico a suo tempo avallato da Sat, equivale a concentrar­e su gomma il trasporto dell’1,9% dei passeggeri aeroportua­li. Vale a dire 90 mila persone, molte meno rispetto alle 600 mila che ora usano i bus.

E se Roberto Naldi, ancora più esplicito, ricorda che con l’avvento di Toscana Aeroporti il Galilei è cresciuto facendo registrare 500 mila passeggeri in più senza dualismi con il Vespucci di Firenze, Marco Filippesch­i ribadisce che «il rispetto dello stato di diritto non può avere limiti, non c’è qualcuno che possa pensare di avere il privilegio di esserne estraneo». Il riferiment­o va ovviamente all’ordinanza, contro la quale Toscana Aeroporti e Società Autostrada­le (che gestisce una quota del trasporto su gomma) hanno presentato una richiesta di sospensiva prima al Tar e poi al Consiglio di Stato: entrambe le sentenze sono state sfavorevol­i.

La Regione cerca di metter pace. L’assessore alle infrastrut­ture, Vincenzo Ceccarelli, auspica una ripresa del dialogo, ma intanto sostiene le ragioni del sindaco: «L’ordinanza del Comune punta a tutelare l’ambiente ed è coerente con le scelte condivise — spiega Ceccarelli — È grave che venga dimenticat­o il rispetto delle regole». Vale a dire che nessuno può ignorare un’ordinanza comunale: «Visto che gli autobus di cui parliamo sono servizi autorizzat­i dalla Regione, stiamo valutando eventuali provvedime­nti da assumere».

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 ??  ?? I cartelli (con refuso) che vietano l’accesso ai bus all’area dell’aeroporto; a destra uno dei parcheggi scambiator­i
I cartelli (con refuso) che vietano l’accesso ai bus all’area dell’aeroporto; a destra uno dei parcheggi scambiator­i
 ??  ?? Lo scontro tra Toscana Aeroporti e Comune di Pisa, ieri sul «Corriere Fiorentino», nel primo giorno dell’ordinanza anti-bus
Lo scontro tra Toscana Aeroporti e Comune di Pisa, ieri sul «Corriere Fiorentino», nel primo giorno dell’ordinanza anti-bus

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