Violenza, un fondo per far uscire da casa le donne vittime
Nel 2017 in Toscana 2.592 adulti, quasi tutte donne, e 550 minori si sono rivolti ai pronto soccorso perché vittime di violenza. Ora, la Regione, che era stata la prima in Italia a inaugurare la rete dei codici rosa in ogni ospedale (con una stanza dedicata a chi subisce stupri, molestie o maltrattamenti), ha deciso di varare un pacchetto di riforme per rafforzare la lotta alla violenza. Primo punto, uno stanziamento da un 1,3 milioni di euro da destinare in via sperimentale alle donne: oltre l’80 per cento delle vittime subisce abusi in ambito domestico e spesso non denuncia perché non ha la possibilità di trovare un altro tetto e un lavoro; il finanziamento, fino a 13 mila euro a persona, sarà destinato a trovare una soluzione abitativa per la vittima e per avviarla a un percorso di formazione professionale. «La Regione mette chi subisce violenza nella condizione di poter denunciare — dice il governatore Enrico Rossi — È un avvertimento agli uomini che allungano le mani: in Toscana rischiano di più che altrove». Il secondo punto del pacchetto riguarda il collegamento tra il codice rosa e i centri antiviolenza: «Nasce un percorso sociosanitario — spiega l’assessore alla salute Stefania Saccardi — perché una donna non venga abbandonata una volta uscita dal pronto soccorso». Le vittime, una volta curate, potranno essere accolte nei centri antiviolenza o nelle case rifugio, dove potranno ricevere assistenza psicologica e una soluzione immediata per sfuggire a chi le maltratta. In particolare, spiega Vittoria Doretti, responsabile e ideatrice della rete regionale dei codici rosa, sono stati studiati due specifici percorsi per le donne e per le vittime dei crimini di odio.
Numeri Stanziati 1,3 milioni. Nel 2017 in Toscana oltre tremila episodi