VOCI D’AUTORI NELLE CHIESE DI PECCIOLI
Apre oggi un percorso artistico-letterario dentro e fuori il borgo pisano In sei tappe le installazioni dello scultore Vittorio Corsini con postazioni sonore Si potranno ascoltare i racconti scritti da autori come Parazzoli e Covacich
Sei chiese, sei scrittori e un artista. Sono gli ingredienti del progetto «Voci» che si inaugura oggi a Peccioli, lì dove la Toscana medioevale corteggia l’idea del museo diffuso grazie a interventi di artisti contemporanei, tra cui Nagasawa, Dubosarsky-Vinogradov e Garutti. Nel solco dell’obiettivo di valorizzare luoghi nuovi e inesplorati dell’area, il comune del borgo pisano in collaborazione con l’associazione «Peccioliper» ci riprova con un percorso artistico e letterario che coinvolge le chiese che punteggiano la Val d’Era, partendo da Peccioli. Regista del progetto, lo scultore Vittorio Corsini, artista da sempre innamorato della parola e non nuovo a performance in loco e altrove. Ad ogni scrittore coinvolto nel progetto ha chiesto di scrivere un racconto ispirato agli edifici religiosi del percorso: campanile della chiesa di San Verano, Madonna del Carmine, chiesa delle Serre a Peccioli, chiesa di San Giorgio a Cedri, Cappella dei Santi Rocco e Sebastiano a Fabbrica e Oratorio della Santissima Annunziata a Ghizzano. In ognuno di queste chiese Corsini ha installato delle postazioni sonore in forma di scultura, su cui il visitatore potrà anche sedersi e ascoltare la registrazione della voce narrante dello scrittore abbinato al luogo. Una panca di legno, una coppia di sedie con un design particolare oppure una poltrona dalle fattezze avveniristiche a cui sono stati installati dei sensori. Basterà avvicinarsi per far partire il sonoro. «Per me le parole sono pietre – dice Vittorio Corsini, che per Peccioli ha progettato le sei sculture permanenti. Al suo fianco, gli scrittori Laura Bosio, Mauro Covacich, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Ferruccio Parazzoli e Laura Pugno. «Le mie opere rimarranno stabili – aggiunge – mentre altri racconti ispirati dal luogo coinvolgeranno altri scrittori». I racconti parlano per esempio di una ragazza ucraina che fugge dalle violenze della guerra (Bosio), ma c’è anche un monologo sulla speranza (Cova-
cich), come di un’improbabile conversazione tra due anziani personaggi, Giuseppe e Guido, in merito alla «scomparsa» di un prezioso dipinto. «Abbiamo bisogno di attivare nuovi territori — riprende Corsini — L’artista è come un esploratore che rende visibili quei nuovi territori, che oggi sono fatti non tanto di materiali, tecniche, linguaggi, quanto di modi, rapporti, energie». Nel 2007 per il comune di Cantagallo Corsini ha realizzato l’opera Chi mi
parla, un lampione con seduta che racconta le storie degli abitanti del luogo. Oggi e domani sarà a disposizione dei visitatori un bus navetta gratuito per visitare le opere fuori dal centro storico.