Corriere Fiorentino

Quattro giovani, la festa, l’auto: una strage sulla strada Per la velocità

Marina di Carrara, 4 vittime. L’ipotesi dell’alta velocità

- D’Angelo

Una festa di compleanno in provincia di La Spezia, amici, risate, buon cibo e alcolici; poi una seconda tappa in una famosa birreria della costa e ancora risate, nuove amicizie e alcol. Alle tre e mezza circa arriva l’ora di andare a casa per cinque giovani, ma se ne salverà soltanto uno: un rettilineo sul lungomare di Marina di Carrara percorso a fortissima velocità, poi una piccola curva, l’auto che tocca il cordolo di un marciapied­e e va a sbattere contro un muro di cemento armato. Quattro morti: Irene Bellulovic, 19 anni, di origini albanesi ma residente a Carrara; Marco Crea, 22 anni, di Carrara che era alla guida della Lancia Y; gli inglesi Oliver Kemp, 29 anni e Thomas Haycock di 35, entrambi tecnici specializz­ati a Massa Carrara per un lavoro al Nuovo Pignone. Si è salvato, miracolosa­mente, Stefano Bozzini, 20 anni, di Carrara: si trovava davanti, al posto del passeggero, e aveva la cintura di sicurezza.

L’impatto con l’angolo del muro è stato fortissimo, tanto che i due ragazzi inglesi sono stati sbalzati fuori dal lunotto posteriore; il guidatore e la ragazza sono rimasti incastrati tra le lamiere della Y ed è stato necessario un lungo intervento dei vigili del fuoco per estrarli, già morti. Stefano è rimasto praticamen­te illeso, è sceso dall’auto ed è andato in un pub a chiedere aiuto. Quando sono arrivati i soccorsi non c’era più nulla da fare per i suoi amici. In realtà Oliver e Thomas li aveva appena conosciuti, dentro una birreria di Marina di Carrara. Avevano deciso, lui, Marco e Irene di fare un’altra tappa dopo una festa di compleanno che si era svolta in un ristorante. In birreria avevano incontrato i due inglesi e avevano fatto conoscenza. Due tecnici specializz­ati per la Nuovo Pignone, arrivati in provincia da poco tempo, alloggiati all’hotel Excelsior di Marina di Massa, dove sarebbero rimasti per altri tre mesi. Secondo alcune testimonia­nze al momento dei saluti i due inglesi avrebbero voluto chiamare un taxi. È stato allora che Marco gli avrebbe offerto un passaggio.

Hanno percorso pochi metri, ma ad altissima velocità secondo quanto riportato dalla polizia stradale, fino a quella piccola curva, quasi all’altezza del porto, che li ha fatti sbandare. Saranno le analisi sui corpi dei deceduti a dire agli inquirenti quanto avessero bevuto i ragazzi, soprattutt­o Marco Crea che si era messo alla guida. La polizia stradale ha confermato però che, interrogat­o sul posto, l’unico superstite era visibilmen­te ubriaco. Per tutto il giorno si sono rincorse le telefonate all’ambasciata inglese per richiedere il riconoscim­ento delle due salme straniere, che alla fine, solo in tarda serata, è arrivato da alcuni colleghi del Pignone.

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L’auto distrutta dopo l’impatto
 ??  ?? L’auto dei ragazzi (foto Ansa). Sopra ancora l’auto e la strada dove è avvenuto l’incidente
L’auto dei ragazzi (foto Ansa). Sopra ancora l’auto e la strada dove è avvenuto l’incidente
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