Corriere Fiorentino

Serfogli candidato, Pd contro Filippesch­i

Pisa, niente primarie: solo l’assessore consegna le firme. I renziani: il sindaco ha diviso

- Sharon Braithwait­e Paolo Ceccarelli

L’attesa è finita. Dopo lotte intestine e veti incrociati, trattative infuocate e poi fallite — una tragicomme­dia durata mesi — il Pd ha un candidato sindaco: Andrea Serfogli, assessore al Bilancio. I Democratic­i non faranno le primarie per scegliere l’uomo che vorrebbero alla guida del Comune per i prossimi cinque anni, perché ieri alla scadenza dei termini per presentare le candidatur­e soltanto Serfogli — in campo da mesi — ha portato le firme richieste. Ed è così diventato in automatico il candidato del Pd alle elezioni del 10 giugno. Boccone amaro per un bel pezzo del partito, in particolar­e la maggioranz­a renziana, che ha cercato in tutti i modi un altro nome per unire il centrosini­stra (Serfogli non è gradito a Mdp dell’ex sindaco Paolo Fontanelli, che in città gode ancora di consenso) ma non ci è riuscita.

Prima è naufragata l’ipotesi Domenico Laforenza, presidente dell’area pisana del Cnr, poi quella dell’economista ed ex assessore provincial­e Giuliano Pizzanelli, due nomi che avrebbero avuto il placet anche di Fontanelli. Poi il partito pisano non è riuscito neanche a votare in modo unitario sul regolament­o delle primarie. Durante questa impasse sono arrivate anche le dimissioni del segretario comunale Giovanni Viale, sostituito dal reggente Matteo Biffoni, sindaco di Prato. Ora, a 49 giorni dalle Comunali, la campagna elettorale del Pd può finalmente iniziare. Compito di Serfogli sarà (ri)costruire la coalizione di centrosini­stra, come chiede il segretario del Pd provincial­e Massimilia­no Sonetti: «L’appello che faccio adesso a tutte le forze del centrosini­stra è proprio all’unità, oggi più che mai, e alla responsabi­lità». Ma la guerra interna è tutt’altro che finita. Il consiglier­e regionale Antonio Mazzeo, uomo di punta dei renziani, augura «in bocca al lupo» a Serfogli ma attacca a testa bassa il suo sponsor politico più importante, il sindaco Filippesch­i. «Noi abbiamo cercato di costruire l’unità fino alla fine — dice Mazzeo — perché solo un centrosini­stra unito ha grandi possibilit­à di vittoria. Mi dispiace notare come ad avere diviso il Pd e la coalizione sia stato soprattutt­o il sindaco Filippesch­i. Un sindaco viene valutato sulla capacità di amministra­re e di gestire la sua succession­e. In questo caso il giudizio è molto negativo». Poi l’accusa più pesante: «Se qualcosa a Pisa dovesse andare storto, le responsabi­lità più grandi saranno a carico del sindaco». Traduzione brutale: se il Pd perderà, secondo i renziani gran parte della colpa sarà di Filippesch­i, che ha continuato ad appoggiare il suo assessore malgrado buona parte del partito pisano non fosse e non sia convinta della candidatur­a di Serfogli. Con una spaccatura così, come sarà la campagna elettorale del Pd?

 ??  ?? Dall’alto in basso: l’assessore Serfogli, il sindaco Filippesch­i e il consiglier­e regionale Mazzeo
Dall’alto in basso: l’assessore Serfogli, il sindaco Filippesch­i e il consiglier­e regionale Mazzeo
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy