Occupano edificio e spacciano: arrestati Ma il giudice li libera
Tre marocchini sono stati arrestati in uno stabile abbandonato di Poggio a Caiano perché in possesso di droga, ma il giudice dell’udienza direttissima, Daniela Migliorati, non ha convalidato l’arresto. È accaduto ieri al tribunale di Prato, dove la decisione ha suscitato reazioni anche dal mondo della politica. I carabinieri, il giorno prima, avevano fatto irruzione in un palazzo abbandonato con un cane antidroga: erano stati trovati 75 grammi di hashish e 26 grammi di cocaina. I tre marocchini — tutti ventenni e irregolari, che in quel momento stavano dormendo lì — erano stati dunque arrestati. Ma gli avvocati dei ragazzi , Antonio Bertei e Maria Di Rocco, hanno chiesto e ottenuto ieri dal giudice l’illegittimità della perquisizione, dovuta al fatto che i carabinieri avevano agito su segnalazione anonima e mancava una denuncia formale. Già in passato le «Sezioni riunite» si erano pronunciate su casi di questo genere, ritenendo comunque valide le prove illecite frutto di una perquisizione illegittima. Tuttavia la giudice ha ritenuto di procedere in questo senso, sulla scorta di decisioni che l’hanno già vista protagonista di questa interpretazione secondo quanto riferiscono alcuni avvocati. Così i tre sono tornati subito in libertà. «Per me dovevano finire in galera in Marocco e non rimettere più piede in Italia», accusa il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, che annuncia un’interrogazione al ministro della Giustizia.
Le motivazioni La perquisizione era illegittima: mancava una denuncia formale