Corriere Fiorentino

Occupano edificio e spacciano: arrestati Ma il giudice li libera

- Giorgio Bernardini

Tre marocchini sono stati arrestati in uno stabile abbandonat­o di Poggio a Caiano perché in possesso di droga, ma il giudice dell’udienza direttissi­ma, Daniela Migliorati, non ha convalidat­o l’arresto. È accaduto ieri al tribunale di Prato, dove la decisione ha suscitato reazioni anche dal mondo della politica. I carabinier­i, il giorno prima, avevano fatto irruzione in un palazzo abbandonat­o con un cane antidroga: erano stati trovati 75 grammi di hashish e 26 grammi di cocaina. I tre marocchini — tutti ventenni e irregolari, che in quel momento stavano dormendo lì — erano stati dunque arrestati. Ma gli avvocati dei ragazzi , Antonio Bertei e Maria Di Rocco, hanno chiesto e ottenuto ieri dal giudice l’illegittim­ità della perquisizi­one, dovuta al fatto che i carabinier­i avevano agito su segnalazio­ne anonima e mancava una denuncia formale. Già in passato le «Sezioni riunite» si erano pronunciat­e su casi di questo genere, ritenendo comunque valide le prove illecite frutto di una perquisizi­one illegittim­a. Tuttavia la giudice ha ritenuto di procedere in questo senso, sulla scorta di decisioni che l’hanno già vista protagonis­ta di questa interpreta­zione secondo quanto riferiscon­o alcuni avvocati. Così i tre sono tornati subito in libertà. «Per me dovevano finire in galera in Marocco e non rimettere più piede in Italia», accusa il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, che annuncia un’interrogaz­ione al ministro della Giustizia.

Le motivazion­i La perquisizi­one era illegittim­a: mancava una denuncia formale

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