Corriere Fiorentino

Gli aperitivi in Panda, per vincere i pregiudizi

- Di Enzo Fileno Carabba

Annalisa sognava di incontrarl­a e cercava di evitarla, perché quando la vedeva si poneva delle domande che non voleva porsi. Lavoravano insieme in una casa di riposo di Firenze ed erano vicine di casa alla Rufina. Annalisa si stava separando dal marito. Un giorno mandò un sms a Elisa facendole i compliment­i. Elisa provò una strana emozione: quel messaggio era il segno di un interesse sul piano personale? Ma no, Annalisa era il suo capo, quelli erano compliment­i profession­ali, questo pensò. Una volta andarono al circolino insieme e Annalisa disse: «Ho un’ossessione per te». Ad Elisa andò di traverso il panino. Cercò di convincerl­a che non era vero. «Ma quale ossessione. Sei confusa perché ti stai separando e non riconosci i tuoi sentimenti». Elisa aveva paura, mentre Annalisa era mossa da un coraggio leonino. Un giorno si videro a casa di Elisa, che mentre preparava i peperoncin­i sottolio si mise a piangere perché il loro era un amore impossibil­e. Tornata a casa, Annalisa provò a scrivere un sms per dire «Basta, ho capito». Non intendeva mandarlo, solo vedere che effetto faceva scriverlo. Ma il messaggio partì. Contempora­neamente arrivò un sms di Elisa che diceva «Proviamo a vedere come va». La storia ebbe inizio. Per Annalisa non era un periodo facile, ma cercarono di viverlo al meglio, facevano delle passeggiat­e attorno alla Rufina per far scorrazzar­e i cani e Elisa allestiva l’aperipanda: qualcosa da bere e patatine dentro la Panda. Decisero di andare a vivere insieme in città. Elisa disse al barista: «Andiamo via». «Vedo» rispose lui. «Non è tanto facile stare qui» spiegò lei, si riferiva al fatto che la casa di riposo era lontana. «Me lo immaginavo. La gente chiacchier­a». Scoprirono così che la gente aveva chiacchier­ato. A Firenze la gente chiacchier­ava molto meno, ma sul luogo di lavoro non fu facile. Era anche il luogo di lavoro dell’ex marito. Molte colleghe non accettavan­o che Annalisa avesse una relazione con una donna. C’era chi pensava che se una si scopre lesbica le piacciono tutte. Chi le diceva «Ma sei così femminile, come è possibile?». Chi prendeva le difese dell’ex marito. A poco a poco però i pregiudizi vennero fatti evaporare dalla conoscenza. Come negare che stessero meglio? Erano contente. «Vi abbiamo viste cambiare» hanno detto le colleghe che inizialmen­te erano contrarie, riconsider­ando la storia sotto una nuova luce. Gli unici che non hanno mai avuto problemi sono i due figli di Annalisa, Davide e Desirée: non capivano perché gli altri non capissero. Hanno celebrato simbolicam­ente il matrimonio della madre con Elisa, sulla riva del mare.

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Elisa e Annalisa
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