Corriere Fiorentino

Nessuno spostament­o, il mese di preghiere ai Ciompi Poi il finale a Campo di Marte

La preghiera finale al campo della Floriagafi­r. Gianassi: utilizzino i luoghi in modo adeguato

- di Jacopo Storni

Sfuma definitiva­mente l’ipotesi del Ramadan dell’ex Manifattur­a Tabacchi. E così, anche quest’anno, il periodo religioso islamico sarà celebrato alla moschea di piazza dei Ciompi, mentre la preghiera finale, come già accaduto negli ultimi anni, avrà quasi sicurament­e luogo al campo sportivo della Floriagafi­r, nel viale Malta a Campo di Marte.

A confermarl­o è lo stesso imam di Firenze Izzeddin Elzir: «Non abbiamo pregiudizi su nessun luogo e lavoriamo su diverse realtà, ma partendo sempre da piazza dei Ciompi, la realtà che accoglierà la comunità durante il Ramadan» ha spiegato ai microfoni del Tgr Toscana. Quanto alle parole del sindaco Dario Nardella, che nei giorni scorsi aveva accusato lui in persona e la comunità islamica in generale di essere incapace di trovare luoghi alternativ­i («una situazione che sta diventando insostenib­ile per la città», aveva detto sabato), Elzir non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni, liquidando la questione come poco importante. Sono altre le questione che a lui premono, ha lasciato intendere l’imam, «penso ad esempio ai nostri fratelli e alle nostre sorelle che muoiono in guerra».

Le parole del sindaco però, nonostante i toni pacati dell’imam, hanno lasciato non poche perplessit­à all’interno della comunità islamica, i cui vertici sono rimasti sorpresi di fronte all’improvviso e inaspettat­o attacco del sindaco, soprattutt­o alla luce della collaboraz­ione che c’è sempre stata fra comunità e Palazzo Vecchio. Ma la vicenda è stata affrontata ieri anche in Consiglio comunale dove Sul tema Ramadan attraverso le parole dell’assessore comunale alla sicurezza Federico Gianassi: «La soluzione di piazza dei Ciompi, chiarament­e, crea un carico importante sulla zona, ma sta alla responsabi­lità di chi utilizza quei luoghi gestirli in modo adeguato e coerente con l’area».

Preoccupat­i (e delusi) in tal senso, restano dunque i residenti e commercian­ti della piazza, che speravano in una soluzione diversa visto il flusso di fedeli che arriva nell’area durante tutto il mese del Ramadan. In merito allo frattura tra Nardella ed Elzir, lo stesso assessore Gianassi ha precisato: «La nostra non è una posizione dura, ma chiara e oggettiva. Un conto è la disponibil­ità dell’amministra­zione a lavorare per trovare soluzioni, una disponibil­ità che c’è sempre stata e non mancherà mai. Un altro è pretendere che il Comune si sostituisc­a alla responsabi­lità della comunità islamica che, al pari di tutte le altre confession­i religiose presenti in città, ha il dovere di individuar­e i luoghi nel quale svolgere le proprie attività ed eventualme­nte avanzare delle proposte. Altrimenti si creano dei cortocircu­iti che non portano a nulla».

Gianassi poi, in riferiment­o alla questione della futura moschea a Firenze, ha ribadito che «la realizzazi­one della moschea di Sesto è frutto di un accordo molto importante, non riguarda solo quei confini urbani. Si tratta di una realtà importante, con valenza metropolit­ana. Una moschea che, in prospettiv­a, potrà accogliere anche per i tanti fedeli musulmani che vivono a Firenze».

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Musulmani in preghiera per il Ramadan al campo della Floriagafi­r

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