Corriere Fiorentino

Il sindaco indagato per il fallimento del «Creaf» di Prato

Bancarotta Creaf, il sindaco di Prato sotto accusa (con altri 4) come presidente della Provincia

- di Giorgio Bernardini

L’onda lunga del dissesto finanziari­o del «Creaf» — centro di ricerca pubblico fallito, su cui sono stati investiti milioni di euro senza che abbia mai cominciato le sue attività — lambisce Matteo Biffoni. È lui stesso a spiegare di aver ricevuto, venerdì scorso, un invito a comparire dalla procura: è indagato per cooperazio­ne colposa in bancarotta semplice nell’ambito della vicenda che ha condotto al dissesto finanziari­o del centro. Negli ultimi 12 anni la Provincia di Prato, membro di maggioranz­a della società con l’81% delle quote (il resto appartiene ad alcuni Comuni del territorio), ha finanziato per almeno 22 milioni di euro l’impresa. Biffoni è indagato proprio nel suo ruolo di presidente della Provincia, al pari dei suoi predecesso­ri e degli amministra­tori della società fallita a febbraio: gli viene contestato di aver consegnato i documenti per la procedura di fallimento in ritardo rispetto a quanto dovuto.

«Sono presidente da un anno e mezzo, tutti i miei predecesso­ri sono stati coinvolti: alla fine un pochino me l’aspettavo» ha spiegato Biffoni. Al suo arrivo alla guida dell’ente il sindaco pratese «sapeva molto bene» che il file del Creaf, Centro ricerche e alta formazione, sarebbe stato di gran lunga il più insidioso. Anni di polemiche e denunce, nonché un’indagine della Corte dei Conti (conclusa con un annullamen­to per mancanza di competenza sul caso), avevano fatto da sfondo a tutta la vita della società.

Il progetto Creaf era partito nel 2006, quando la Provincia di Prato aveva acquistato un’ex fabbrica alla prima periferia della città: il piano dichiarato era quello di farne il fiore all’occhiello della ricerca applicata al tessile. Di anno in anno, nonostante investimen­ti e trattative, l’apertura è stata sempre rimandata: fino allo scorso febbraio, quando la società è stata dichiarata fallita dal tribunale. Nel frattempo è partita l’inchiesta della procura, ora sono 5 le persone iscritte nel registro degli indagati. Oltre a Biffoni , il sostituto procurator­e Lorenzo Boscagli ha indagato Lamberto Gestri (ultimo presidente della Provincia di Prato), Daniele Panerati, Luca Rinfreschi e Laura Calciolari, tutti amministra­tori del Creaf. Gli inquirenti pensano che i gestori sapessero almeno dal 2011 del dissesto, ipotizzand­o per loro il reato di concorso in bancarotta societaria. La bancarotta ipotizzata viene definita semplice perché i magistrati non addebitano agli indagati di essersi appropriat­i di fondi pubblici, ma di averli mal gestiti.

«Come mi sento? Sono certo di aver sempre agito nell’interesse della cosa pubblica» ha detto Biffoni.

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