«Eccoli, i ladri» Ai giardinetti foto contro i furti
L’avviso dopo l’escalation di furti: «C’è paura»
Un cartello al parco giochi con le foto segnaletiche di alcuni uomini. Sotto la scritta «i carabinieri avvertono che queste persone sono potenziali ladri di appartamento». Peccato che gli stessi carabinieri fossero all’oscuro di tutto, ma la psicosi dei furti ormai ha preso piede in paese.
«Fammeli vedere bene in faccia…» dice una giovane mamma, mentre guarda le otto foto segnaletiche, con tanto di didascalia che recita «I Carabinieri avvertono che queste persone sono potenziali ladri d’appartamento». Un volantino attaccato con lo scotch all’entrata dei giardini pubblici di Caldine che pare essere solo la punta dell’iceberg di un clima molto pesante, in paese, causato da una presunta escalation di furti.
«Siamo tartassati — racconta Sara Fabbiani, residente a Fiesole, ma con la mamma che abita in via di Mimmole — Da mia madre sono entrati i ladri già volte in un paio di mesi. La prima di notte, a febbraio, mentre dormiva. La seconda il 13 aprile, di giorno, quando fortunatamente lei non c’era». Un’altra signora che ha portato i figli ai giardini interviene: «Anche su WhatsApp mi è arrivata l’immagine che hanno appiccicato qui. Una roba da Far West: manca solo la scritta Wanted. E poi chi ci dice che quelle persone siano davvero dei ladri?». Effettivamente, non sono stati i carabinieri da affiggere il volantino: «Non facciamo questo tipo di comunicazioni — fanno sapere dalla caserma di Fiesole — Andremo a controllare, è il primo episodio che ci viene segnalato». Nel frattempo però, a Caldine, non si fa che parlare dei ladri: «Ogni giorno se ne sente una nuova — spiega Irene Romolini, da dietro il bancone del bar Luciano — Il colpo più clamoroso a Pian del Mugnone, alle sette di sera. Hanno parcheggiato un furgone davanti all’ingresso di un appartamento come stessero facendo un trasloco e si sono portati via tutto… La gente ha paura». A pochi metri dal bar c’è la storica casa del popolo di Caldine, con i pensionati a giocare a carte. Ascoltandoli, sembra quasi di stare a Pontida: «Da quattro, cinque anni Caldine è invivibile: colpa degli extracomunitari», dice uno. «Ho fatto mettere le inferriate alle finestre», aggiunge un altro. E la questione sicurezza non riguarda solo i furti in casa: «Sono entrati anche nella scuola per prendersi i computer, senza contare le macchine scassinate al cimitero e a Borgunto».
Intanto il sindaco di Fiesole Anna Ravoni, residente alle Caldine e anche lei vittima di un furto in casa due mesi fa, abbassa i toni: «Sono sconcertata da questa situazione anomala: leggo anch’io su Facebook di questi furti, ma poi nessuno denuncia. Mi pare si stia facendo dell’allarmismo eccessivo. Il Comune non è problematico, siamo nella norma e la zona di Caldine è comunque ben presidiata dai Carabinieri».
I militari Faremo indagini su questo episodio: non siamo noi a fare questo tipo di comunicazioni
Il sindaco Allarmismo eccessivo, il nostro Comune non è problematico e ben presidiato dalle forze dell’ordine