Ostacola nove aste per non perdere l’agriturismo fallito
Disposto a tutto pur di ostacolare la vendita all’asta dell’agriturismo di famiglia, nella campagna di Fucecchio. Così avrebbe scoraggiato gli acquirenti facendo intendere che nella proprietà c’erano abusi edilizi da sanare o rendendo difficoltosa la visita al complesso composto da sei appartamenti, un terreno di 10 ettari e ristorante con piscina. In un’altra occasione avrebbe intimidito un altro compratore: «Mi riprenderò la proprietà, costi quel che costi». E una volta avrebbe minacciato un cliente di radere al suolo la struttura, «per un campo da tennis». Così ben nove gare sono andate deserte. Per questo Carmine Petrullo, 66 anni imprenditore di origine lucana, è finito a Sollicciano in esecuzione di una misura cautelare in carcere. Insieme a lui l’avvocato napoletano Giuseppe Catapano, 54. Entrambi sono accusati di aver ostacolato la vendita all’asta dell’agriturismo pignorato a causa di un debito da 2 milioni. Indagato anche un avvocato fiorentino Antonino Longhitano, per il quale il pm Paolo Barlucchi, che ha coordinato le indagini della sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza, ha chiesto la misura interdittiva: in qualità di delegato della vendita dal giudice dell’esecuzione avrebbe assecondato l’imprenditore, scoraggiando la partecipazione all’asta di alcuni acquirenti o fissando il termine di nemmeno due ore per la presentazione delle offerte, mentre al portone del palazzo Petrullo dissuadeva i potenziali clienti. L’avvocato Catapano si occupava di ristrutturazioni aziendali «almeno formalmente — secondo il gip Anna Liguori — in realtà è pregiudicato di prima grandezza che si è accreditato in passato rettore dell’Università popolare degli studi giuridici di Milano, denominazioni farlocche solo per la carta intestata». Già nel 2008 Petrullo, seguendo i suggerimenti del legale, avrebbe simulato la vendita del complesso immobiliare a una società a lui riconducibile per continuare a vivere lì. Poi per evitare che l’agriturismo venisse acquistato all’asta, avrebbe incaricato il legale di far partecipare acquirenti fittizi.