Corriere Fiorentino

UNA ZTL DALLE 19.30 PER RECUPERARE LE VIE DEL CENTRO

- di Fabrizio Carabba* *Presidente dell’Associazio­ne Borgogniss­anti

Caro direttore, ho letto con molto interesse il suo editoriale di domenica 15 aprile dal titolo «Il vizietto dei bottegai» e i due reportage di Giulio Gori e Antonio Passanese, con tanto di foto su quanto accaduto venerdì notte nella «movida fiorentina». Ci risiamo: Ztl notturna, apertura di finestre per il passaggio di auto e motorini, riunioni tra Comune, associazio­ni di categoria e residenti a cosa hanno portato di concreto? A ciò che è ben descritto sul Corriere Fiorentino.

Proviamo a ipotizzare una Ztl notturna chiusa al traffico dalle 19,30 per tutto l’anno: a quell’ora tutte le botteghe del centro chiudono per cui la «guerra delle rose» su Ztl sì o no non interessa più; dalle 19,30 alle 21 i non residenti senza permessi può optare per andare in centro o al ristorante o a spettacoli teatrali o cinematogr­afici: molti prediligon­o il taxi, coloro che optano per l’auto privata hanno la possibilit­à di usufruire di parcheggi pubblici o privati: i primi appena fuori dal centro (Leopolda, Libertà, Beccaria, Sant’Ambrogio) i secondi, in pieno centro, con una ricettivit­à serale di almeno 1.000 posti tra auto e motorini e con la possibilit­à di scarico targa per passaggio da porta telematica; così come dalle 22.30 i frequentat­ori di locali, discoteche, pub.

Queste «fortezze» di parcheggio che definirei dei «super blocchi», sfruttando il disegno urbanistic­o della città e in particolar­e del Quartiere 1, permettera­nno di recuperare il 60% delle strade del centro (oggi parcheggi a cielo aperto), rendendoli «spazi per i cittadini» e percorribi­li solo da biciclette e dalle auto dei residenti a 10 chilometri l’ora. Deciso questo, ognuno faccia la sua parte: i ristorator­i, pub, cinema, teatri, discoteche, se credono, attivino delle convezioni con il parcheggio più vicino per offrire al cliente la gratuità del parcheggio o una tariffa agevolata; le associazio­ni di categoria promuovano la iniziativa di cui sopra; il Comune e le forze dell’ordine si attivino, una volta creati i «super-blocchi dei parcheggi» perché coloro che comunque «bucano» il centro dalle 19,30 in poi vengano sanzionati con rimozione di auto e motorini.

Per quanto riguarda bivacchi, schiamazzi, musica fino all’alba, strade e piazze lordate da italiani e stranieri incivili, frontali di chiese monumental­i trasformat­e in schermi per proiezioni cinematogr­afiche, chi di dovere intervenga e subito. Concludo: per me il centro è il megafono della realtà, dove si vivono tutte le sue contrappos­izioni: convivenza/ non convivenza; lavoro/non lavoro: è lì che invito tutti a recarsi tutti i giorni per capire e vincere le sfide che ci attendono. Prendo in prestito le parole del grande architetto Richard Buckminste­r Fuller, inventore della cupola geodetica: «Per cambiare le cose non si combatte la realtà esistente ma si costruisce un modello nuovo che renda la realtà obsoleta». In attesa delle tramvie.

Il blocco dovrebbe valere così per tutto l’anno, quando chiudono le botteghe Poi per quanto riguarda i bivacchi e gli schiamazzi c’è bisogno che ognuno faccia la sua parte

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