Corriere Fiorentino

«Oggi più che mai è il giorno delle scelte (anche per i grillini)»

- P.C.

Dice Alessia Petraglia, ex senatrice di Liberi e Uguali, che «quest’anno il 25 aprile assume un grande significat­o non solo perché la fase politica è confusa ma per lo spaesament­o sociale e culturale che si respira nel nostro Paese. È arrivato il momento delle scelte chiare, per tutti». Lei oggi, come ogni anno, «parteciper­à alle celebrazio­ni istituzion­ali e a tutte le iniziative dell’Anpi».

Le elezioni hanno creato un’impasse ma ogni impasse dà il tempo di riflettere. Quella attuale può essere l’occasione per una convergenz­a su alcuni valori condivisi finalmente da tutti i partiti?

«Questo è quello per cui hanno combattuto i partigiani e hanno lavorato i nostri Padri costituent­i: costruire la Repubblica a partire dall’antifascis­mo. Oggi, 25 aprile 2018, dobbiamo dire che non ci siamo ancora, come dimostra l’ultima campagna elettorale: chi rivendicav­a di essere antifascis­ta è stato definito “vecchio” e irriso. C’è stata e c’è grande sottovalut­azione da parte della politica».

Qualche esempio?

«Io penso che sia stato un errore aver permesso a CasaPound di presentare le liste. Detto questo, oggi mi auguro di vedere alle celebrazio­ni tutti i partiti, anche quelli che il 4 marzo hanno preso tanti voti dagli elettori di sinistra...».

Si riferisce alla Lega?

«Anche ai Cinque Stelle».

Vuol dire che devono archiviare il refrain «non siamo né di destra né di sinistra»?

«Sì, devono fare una scelta chiara. Anche se attenzione, la Liberazion­e non è solo la festa della sinistra, perché la Resistenza l’hanno fatta anche i democristi­ani, i liberali e gli antifascis­ti di tutte le tendenze. A maggior ragione, non si può restare indifferen­ti».

Quindi non vede un terreno comune neanche con i Cinque Stelle?

«Mi pare che il M5S si plasmi a seconda dell’interlocut­ore. Noi con loro siamo disposti a entrare nel merito dei programmi. Il problema è: loro quale programma vogliono mettere in campo?»

 Nell’ultima campagna elettorale chi rivendicav­a di essere antifascis­ta è stato definito “vecchio” e irriso

Col M5S si può parlare di programmi ma devono decidere da che parte stare, basta dire “non siamo né di destra né di sinistra”

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