Corriere Fiorentino

Il rettore Dei: bibliotech­e di Ateneo aperte agli studenti fino alle 23.30

Dei: si parte con Brunellesc­hi e Novoli. E i guardiani potrebbero essere gli ex detenuti

- Centi, Gori

«Gli studenti vanno in Erasmus, vedono cosa accade in Europa, molti vivono in tre-quattro in appartamen­to, ci hanno chiesto la possibilit­à di aprire le bibliotech­e anche di notte. Sto valutando, ho già fatto fare un progettino di fattibilit­à». Il rettore dell’Università di Firenze va avanti. E dopo l’approvazio­ne del bilancio che ha visto un utile di 7 milioni di euro, l’idea di aprire le bibliotech­e di Novoli e in piazza Brunellesc­hi anche la sera si fa sempre più concreta. «Vorremmo coinvolger­e anche gli ex detenuti per il servizio di guardiania», continua il rettore che poi annuncia anche risparmi sugli affitti delle strutture.

Bibliotech­e aperte anche di notte, nuovi uffici in via della Pergola, è un ateneo che dal 2019 non avrà più da pagare né mutui né affitti. Un utile di quasi sette milioni di euro, da investire in uomini, strutture e servizi agli studenti.

Il bilancio 2017 dell’Università di Firenze è in attivo, e di parecchio: il consuntivo è stato approvato ieri dal consiglio di amministra­zione, andando così a livellare l’ateneo Fiorentino agli altri grandi poli universita­ri. Il rettore, Luigi Dei, ha illustrato come saranno impiegati quei soldi, ovvero gli investimen­ti strategici per il triennio 2019-2021. A partire dalla richiesta — arrivata dagli studenti — di aprire le bibliotech­e anche di notte. «Si tratta delle bibliotech­e di Brunellesc­hi e del polo di scienze sociali di Novoli — spiega Dei — aperte dal lunedì al venerdì anche la sera fino alle 23,30. Gli studenti vanno in Erasmus, vedono cosa accade in Europa, molti vivono in tre-quattro in appartamen­to, ci hanno chiesto la possibilit­à di aprire. Sto valutando, ho già fatto fare un progettino di fattibilit­à, aprirle costerebbe intorno a 170200mila euro l’anno, entrambe, è un problema di personale e di canoni, di utenze».

I costi maggiori riguardano il personale, ma il rettore avrebbe già trovato la soluzione: «Ci piacerebbe molto far seguito a un protocollo recentemen­te firmato col Comune, che riguarda le cooperativ­e di tipo B per la reinclusio­ne — dice — si tratta di cooperativ­e sociali, dove ci lavorano ex detenuti. Non apriremmo le bibliotech­e con tutti i servizi, perché queste cooperativ­e sociali hanno personale non altamente profession­alizzato, ma come spazi di studio. A quel punto il personale è di vigilanza e guardiania».

Per il centro c’è un’altra importante novità: i lavori in via della Pergola per i nuovi dipartimen­ti di filosofia e italianist­ica, che languivano da anni, sono finiti. Dove un tempo c’era il dipartimen­to di dermatolog­ia dell’Asl, sono già stati fatti i sopralluog­hi e avviati i collaudi. «Ci saranno gli uffici dei professori e sale riunioni — spiega Dei — Ma ci graviteran­no gli studenti che frequenter­anno i plessi didattici di via Laura, via Capponi, e via Santa Reparata. Grazie all’operazione di via della Pergola, tutti gli affitti sono stati disdetti. È un grosso vantaggio, per la prima volta, entro il primo gennaio del 2019, faremo tutte le nostre attività unicamente in edifici del nostro patrimonio. Saranno dismesse via Bolognese, piazza Savonarola e via degli Allori. E non pagheremo più affitti, ogni anno pari a 6-700mila euro».

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