Statuto, rivolta nella notte delle trivelle
All’arrivo dei figuranti americani le finte SS sono rimaste ferme. «È solo nostalgia»
Ore 14.30: i militari americani e britannici sbarcano su Corso Matteotti, la via principale di Cascina. Suonano i clacson, sventolano bandiere a stelle e strisce, lanciano cioccolata ai cittadini accorsi per salutarli. Il 4 settembre 1944 le truppe alleate liberarono Cascina; ieri pomeriggio, a distanza di 74 anni, le comparse della Colonna della Libertà hanno semplicemente sfilato a bordo di mezzi militari statunitensi, lasciando al loro posto i sei figuranti nazisti che indossavano una svastica sul caschetto. Nessuno si aspettava certo un combattimento, ma neanche c’è stata la «cacciata» dei tedeschi annunciata dalla sindaca Susanna Ceccardi. Il gruppo di rievocazione storica «Ultimo fronte 1945», con le uniforme delle SS, ha osservato in tutta tranquillità davanti all’ex pretura, diventata per l’occasione un comando militare nazista («Militarkommandantur»), la sfilata. Perché tale è stata: una parata che ha mostrato i vecchi mezzi di trasporto militari, le divise dell’epoca, ma che di culturale aveva ben poco. Alcuni anziani cascinesi presenti non hanno esitato a definirla una «carnevalata», «ben lontano da quanto è accaduto».
«Questa sceneggiata potevano anche risparmiarsela. Io c’ero nel 1944. Ho vissuto i bombardamenti, le esecuzioni sommarie in pieno centro. Questa roba qua è solo una recita», dice indignato un anziano. «Che senso ha un’iniziativa del genere? Dove sono i partigiani?», dice esterrefatto un altro cittadino. Entusiasti invece i bambini, desiderosi di salire sui carri, e decine di adulti intenti a fare foto. Se quella di ieri era stata definita dalla sindaca una giornata di approfondimento storico, a molti è sembrata un’offesa alla memoria. Di stampo più accademico la conferenza della mattina nella sala consiliare con lo storico Federico Ciavattone e Marco Reali, vice presidente dell’associazione «Ultimo fronte 1945». «Ciavattone ha omesso il termine partigiani e strage di civili: ciò è molto grave», dicono dall’Anpi.
Alla vigilia della sfilata, nella notte tra giovedì e ieri, sul muro del Comune era comparsa la scritta «rispetto per i partigiani», che è stata prontamente coperta con vernice. Ma durante la manifestazione non ci sono stati momenti di tensione. La Colonna della Libertà ha proseguito verso Pisa. «Le polemiche ci sono state solo in questo Comune perché amministrato dal centro-destra — commenta Susanna Ceccardi — La sinistra non ha altro da fare che cercare clamore su queste cose. La tempistica è azzeccata, le forze alleate sono arrivate il 25 aprile. Io sono antifascista così come anticomunista».
«Tutti gli schieramenti politici dovrebbero condannare questa evidente campagna nostalgica che dissimula con l’interesse storico un’evidente operazione nostalgica», dice il deputato Pd Stefano Ceccanti, che ha invitato a «sommergere di rose bianche, simbolo dei resistenti antinazisti» i promotori dell’iniziativa. E il sindaco di Pisa Marco Filippeschi attacca: «Siamo al travisamento della storia. Per oscurare il valore della Resistenza e della Liberazione e nascondere le responsabilità del fascismo e del nazismo si organizzano parate come se la guerra fosse stata un gioco e non un immane massacro».
Il sindaco Ceccardi La sinistra non ha altro da fare che cercare clamore su queste cose in una città governata dalla Lega Ceccanti deputato pd I promotori di questa iniziativa nostalgica andrebbero sommersi con le rose bianche antinaziste