Corriere Fiorentino

«Basta coi Far West della memoria e con l’equidistan­za»

- Paolo Ceccarelli

«Della memoria non si può fare un Far West», dice Riccardo Mazzoni, ex senatore toscano di Forza Italia e di Ala.

Se lei fosse stato a Cascina sarebbe andato alla rievocazio­ne storica con i figuranti SS? «Sono sempre andato di malavoglia a seguire da giornalist­a, quando mi toccava, le sfilate del Carnevale di Viareggio, che pur nascendo da un’ispirazion­e satirica mi sembrano comunque molto più serie di questa triste comparsata rievocativ­a. No, non ci sarei proprio andato».

Il sindaco di Cascina dice: «Sono antifascis­ta, ma chi ha combattuto, per la Resistenza o per Salò, penso lo abbia fatto per la pace». Che ne pensa? «La Lega di Bossi è sempre stata antifascis­ta, quella di Salvini flirta orgogliosa­mente con Marine Le Pen, ma non ho motivo di dubitare dell’antifascis­mo del sindaco. Violante fu il primo comunista a parlare senza demonizzar­li dei ragazzi di Salò, ma sarebbe assurdo non fare distinzion­i tra chi combatté per la libertà e chi per la perpetuazi­one del fascismo. Sono semplifica­zioni pericolose».

Però quei figuranti nazisti sono stati anche in altri Comuni e non ci sono state polemiche. A Cascina sì perché è governata dalla Lega? «Probabilme­nte sì, e questo è ingiusto. Ridurre le tragedie della storia a farsa è un errore comunque e dovunque. Ma paragonare, come ha fatto il sindaco di Cascina, la parata dei figuranti nazisti alla rievocazio­ne di un western denota una superficia­lità sconcertan­te. Non si può fare della memoria un Far West. E le divise delle Ss dovrebbero restare sepolte insieme a chi le portava».

Lei da coordinato­re pratese del Pdl cacciò un militante che aveva festeggiat­o il compleanno di Hitler. Sul rapporto storia-politica il centrodest­ra ha fatto passi indietro?

«Non mi permetto di dare giudizi, ma spero proprio di no. Berlusconi fece un bellissimo discorso nel 2009 ad Onna, in mezzo ai partigiani, e ne ha fatto un altro di grande spessore pochi giorni fa a Porzus. Il paradigma antifascis­ta come nesso fondante della nostra democrazia è una realtà storica, così come resta un vulnus storico che il paradigma anticomuni­sta non lo sia stato. Ma la storia la scrivono i vincitori. Su questo dovremmo riflettere, come sul fatto che il 25 Aprile venga ancora fischiata la Brigata ebraica. E non è con queste assurde rievocazio­ni che si aiutano le nuove generazion­i a riflettere».

Ceccardi si è detta pronta a correre come candidata governatri­ce. La voterebbe?

«La Lega ha il vento in poppa, ma io sto a prua. Comunque auguri».

 La Lega di Bossi era antifascis­ta, quella di Salvini flirta con Le Pen

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