Corriere Fiorentino

Statuto, una notte di trivelle e clacson Bottiglia e gavettoni sugli operai del tram

La rivolta dei residenti: «Ora basta, noi svegli fino all’alba». L’azienda: «Inaccettab­ile»

- Lorenzo Sarra

È mezzanotte passata, in via dello Statuto. Gli operai di Tram spa stanno lavorando alla riasfaltat­ura della carreggiat­a, nel tratto tra via della Cernaia e via delle Cinque Giornate. Il rumore del martello pneumatico, il suono della retromarci­a acustica dei mezzi, i colpi di clacson dei camion: impossibil­e dormire per i residenti. Qualcuno perde la pazienza e chiama i vigili. Qualcun altro, invece, perde la testa, lanciando contro i lavoratori una bottiglia di vetro da un palazzo. Nessuno si ferisce, per fortuna, ma poco dopo arrivano sulla strada pure dei gavettoni.

Inciviltà mista ad esasperazi­one: «Lanciare una bottiglia contro chi lavora è inaccettab­ile — dichiara Fabrizio Bartaloni di Tram spa — In tre settimane di attività notturna non era mai accaduta una cosa del genere». I lavori, effettuati di notte per evitare problemi al traffico, erano programmat­i. La cartelloni­stica sembra però aver fatto cilecca: «Non si possono annunciare gli interventi solo a mezzo stampa o su rete civica — spiega Pietro Poggi di Sinistra italiana — La segnaletic­a non era adeguata». E non solo sul fronte cantieri notturni: «Il discorso vale anche per la viabilità. Per non parlare dei parcheggi: agli incroci con via dello Statuto non c’erano avvisi, molte biciclette sono state spostate a mano dagli operai».

Intanto, sempre in via dello Statuto, c’è chi non prende le distanze da chi ha lanciato la bottiglia («I lavori non erano mai stati così fastidiosi e al massimo duravano fino alle 22», «Non abbiamo dormito fino alle 4, con una persona anziana in casa: speriamo sia finita, siamo disperati, poi ci credo che qualcuno perde la calma…») e chi pur condannand­o il folle gesto non manca di esprimere la propria frustrazio­ne: «Hanno sciupato un quartiere, non c’è più un parcheggio. Mi affaccio alla finestra e vedo il Duomo nascosto dai fili della corrente», racconta la residente Maria Cantucci. Ancora più avvelenati, se possibile, gli esercenti: «Siamo da quattro anni in trappola — dice Lucia Susi, che ha una merceria — Qui sono chiuse cinque attività nel raggio di cento metri e la viabilità è stravolta». «Ho un mutuo da 150mila euro, altrimenti sarei andato via. Nemmeno la Tari ci hanno tolto», aggiunge il parrucchie­re Gianfranco Fortino. C’è però anche chi è più ottimista: «Ci saranno meno macchine e gli immobili crescerann­o di valore», dice il residente Giuseppe Mappa. E Italiana Immobiliar­e conferma: «I prezzi delle case in via dello Statuto sono cresciuti del 10-15%. Anche all’Isolotto successe lo stesso: merito della tramvia».

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Via dello Statuto con i cantieri della tramvia Sotto la bottiglia lanciata da un palazzo che si è schiantata vicino agli operai e il momento dei lavori notturni di giovedì
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