Corriere Fiorentino

L’ospedale con una Tac (sempre rotta)

Un caso a Borgo. La Regione: la cambiamo. I medici: sì, ma ci vorrà almeno un anno

- Gori

La Tac comprata già usata ben 9 anni fa, l’unica dell’ospedale mugellano, si rompe di continuo. E se si rompe di notte o di domenica, non ci sono neppure i tecnici della manutenzio­ne per ripararla. Qualche volta i danni sono così gravi che bisogna aspettare che i pezzi di ricambio dalla Germania: l’estate scorsa è rimasta ferma per una settimana. La Regione: «Ora la cambiamo». I medici: «Ci vorrà un altro anno».

Il paziente è nella grande ciambella della Tac, mentre nel gabbiotto dei medici arrivano lentamente sullo schermo le immagini sgranate dell’esame. «Qualche giorno fa c’era un ragazzo caduto in moto, era messo piuttosto male — raccontano in Radiologia all’ospedale di Borgo San Lorenzo — Avevamo paura di perderlo durante la Tac, visto quanto va piano questa macchina. L’esame sembrava non finire mai». Ma il peggio, di quella Tac comprata già usata ben 9 anni fa, l’unica dell’ospedale mugellano, è che si rompe di continuo. E se si rompe di notte o di domenica, non ci sono neppure i tecnici della manutenzio­ne per ripararla. Qualche volta i danni sono così gravi che bisogna aspettare che i pezzi di ricambio dalla Germania, tanto che l’estate scorsa è rimasta ferma per una settimana, e di nuovo per 5 giorni a Pasqua. Le immagini, poi, sono molto sgranate, la Tac mugellana è a «16 slice», contro le più recenti da 128: «È come andare su una vecchia Benelli con la marmitta sfondata, mentre altri viaggiano sulle Kawasaki Ninja», commenta un tecnico.

Eppure, l’ospedale di Borgo San Lorenzo è il punto di riferiment­o per 65 mila persone, soccorre anche chi si fa male nei fine settimana di gare o di test all’Autodromo del Mugello e, dalla primavera all’estate, è un continuo di appassiona­ti di moto che cadono tra i tornanti dei passi appenninic­i e vengono portati al pronto soccorso. Che per questo esplode di casi «traumatolo­gici». Ormai la Tac, raccontano, «è arrivata a fine corsa, andava sostituita almeno due anni fa». L’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi e il dg dell’Asl Centro Paolo Morello hanno recentemen­te promesso che sarà rimpiazzat­a con una macchina a «64 slice». Ma a Borgo spiegano che, per i tempi tecnici, quella nuova non potrà arrivare prima del 2019 e quindi «rischiamo un altro anno da incubo».

La vecchia non verrà comunque buttava via: «È fondamenta­le avere un “muletto”, una riserva — dicono i medici — sia per le emergenze, sia perché anche una Tac nuova si può guastare».

A Borgo non hanno neppure mai avuto la risonanza magnetica. Ce l’ha la Misericord­ia locale. Da Regione e Asl spiegano che anche sulla nuova Tac non c’è fretta, che anche in questo basta e avanza quella della Misericord­ia, a un chilometro e mezzo di distanza: «Anche l’assessore Saccardi — recita una nota dell’Asl — ha sottolinea­to che nell’attesa della nuova Tac potrà essere utilizzata quella della Misericord­ia, per non far mancare esami e sicurezza ai cittadini dell’area». Pensare che al pronto soccorso raccontano che, nei casi di estrema urgenza, anche solo portare il paziente, in Radiologia, può diventare molto complicato .

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