Il Pd dribbla il termovalorizzatore Ma le discariche non bastano più
La proposta di legge regionale ignora Case Passerini, mentre i siti di raccolta vogliono allargarsi
Due proposte di legge sull’economia circolare fanno andare in cortocircuito la politica toscana. Sono due proposte che, se presentate in altro momento e in un altro contesto, avrebbero con difficoltà incuriosito: si tratta di introdurre principi di sostenibilità nella gestione dei rifiuti fino dallo Statuto regionale, puntando alla riduzione-riciclo-riuso in tutto il ciclo della nostra spazzatura, fin dalla produzione, e puntare al minimo uso di discariche e termovalorizzatori. Nell’altra, di adeguare tutte le politiche (e le risorse) regionali a questi principi. Solo che si discute di questo mentre ancora è previsto, nei piani di Palazzo Sacrati Strozzi, l’unico nuovo impianto di termovalorizzazione, cioè di incenerimento e produzione energia, dei rifiuti regionali: Case Passerini. Una vicenda che è stata al centro della sconfitta, pesantissima, del Pd a Sesto, a vantaggio di Lorenzo Falchi di Sinistra italiana. Ma di impianti, discariche &co — come riportato ieri da Repubblica Firenze — non si trova traccia, nei progetti di legge presentati dalla vicecapogruppo Monia Monni, dal capogruppo Leonardo Marras e dalla quasi totalità degli altri colleghi del gruppo regionale Pd. Ancora: si attende il responso del Consiglio di Stato sulla procedura di autorizzazione, che potrebbe significare la pietra tombale sulla sua costruzione. E infine, ci sono le parole del governatore Enrico Rossi (di Mdp), che ha ribadito più volte di essere contrario a Case Passerini (e comunque anche lui è in attesa del Consiglio di Stato, anche se da Bruxelles fa sapere che apprezza le due proposte).
Un quadro in cui la presentazione delle due leggi non possono che venire interpretate come uno stop a Case Passerini. E infatti Paolo Bambagioni, uno dei consiglieri Pd non firmatari, mette le mani avanti: «È molto pericoloso per un partito che è al governo della Toscana abbandonare una strada perseguita da molti anni e supportata da documenti, studi e risorse, senza assumersi la responsabilità di dare una risposta alternativa».
«Abbiamo proposto di inserire nello statuto regionale i principi di sostenibilità. Non è che scriviamo che non si fa Case Passerini», getta acqua sul fuoco Marras. Ma è una svolta o no, sul piano dei rifiuti? «L’obiettivo è riutilizzare la materia prima fino all’ultimo dei suoi usi: ma alla fine porta resta comunque un residuo che va trasformato in energia. Quindi l’inceneritore fa parte a pieno titolo dell’economia circolare». E allora, Case Passerini si farà? «Se la sentenza del Consiglio di Stato — ri- sponde Marras — è positiva, l’autorizzazione è legittima, si tratta solo di chiedere quando lo fanno. Se invece sarà negativa, si apre un altro scenario. E su questo ci interroghiamo con Rossi. Nel caso, faremo la guerra alle discariche e studieremo un modello che renda autonoma la Toscana dal punto di vista dei rifiuti», prosegue Marras.
Mentre a Firenze si discute di economia circolare, però, basta girare in Toscana per scoprire che 4 discariche (Rosignano, Terranuova, Monsummano e Firenzuola) hanno chiesto di espandersi: l’esatto opposto di quanto contenuto nelle leggi. Che l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni ha parlato del 2023 come possibile data di chiusura dell’inceneritore di Montale: ma se non ci sarà Case Passerini, è possibile programmare una chiusura per uno dei pochi impianti aperti in Toscana? «Siamo in una situazione di semiemergenza: ogni guaio ad un impianto di qualunque tipo può provocare problemi nel ciclo — spiega il direttore di Alia, Livio Giannotti — il 21 maggio un impianto di trattamento a Terranuova smetterà di accogliere i nostri rifiuti. E allora, dove li mandiamo? In discarica? Bruciati fuori Toscana? Chi paga i costi in più?». Perché per cambiare il ciclo dei rifiuti occorre modificare cicli produttivi, sistemi industriali, abitudini dei cittadini. E mentre la politica si intreccia, anche oggi i camion hanno raccolto i rifiuti: e alla fine dell’anno, saranno lo stesso 2 milioni di tonnellate.
Il capogruppo Marras Case Passerini si farà? Se la sentenza del Consiglio di Stato sarà positiva si tratterà solo di sapere quando