«IL PD NON INSEGUA IL POPULISMO SUL TEMA RIFIUTI»
Caro direttore, leggo che sul tema rifiuti ci sarebbe la disponibilità a rivedere profondamente il piano regionale con annessa eliminazione di fatto del termovalorizzatore di Case Passerini. La politica deve prendere posizione, non si può spostare il problema a chi arriverà dopo di noi, sarebbe da irresponsabili, il problema è attuale ed urgente non possiamo lasciarlo ad altri. Dante inseriva gli ignavi, coloro che non prendono posizione, all’inferno. Erano quelli «senza infamia e senza lode». Mi sembra che stia finendo così. Al Pd chiedo di non seguire la facile strada della demagogia o del populismo su questo tema. La strada giusta è quella delle riforme, delle decisioni, del buon senso e della responsabilità. Anche a me farebbe tanto piacere dire che il problema non c’è, ma non è così, ce lo dimostrano i numeri e tempistica. Il Piano regionale dei rifiuti prevedeva Case Passerini funzionante già nel 2017 e dal 2020 il piano prevedeva che il 70% dei rifiuti fosse differenziato. Il termovalorizzatore non piace a nessuno, per di più quello previsto nella piana, inserito in un’area già piena di altre opere invasive, ma bisogna avere l’alternativa e si doveva pensare, votare e ideare in un percorso che doveva iniziare dieci anni fa. Adesso l’alternativa è la discarica ovvero per capirci la montagna alta una trentina di metri e ben visibile sempre nella zona di Case Passerini. L’Ato centro, ovvero la zona Firenze-PratoPistoia, tanto per fare un esempio, ogni anno manda all’Ato sud (Arezzo, Siena e Grosseto) 100 mila tonnellate con un costo di 5 milioni e un accordo fino al 2020. Le norme nazionali e il piano regionale prevedono che ogni zona, ovvero ogni Ato, deve essere autosufficiente, deve cioè avere una sua chiusura del ciclo dei rifiuti. La Regione votò che la chiusura del ciclo dell’area di Firenze-Prato-Pistoia doveva essere il termovalorizzatore di Case Passerini. Se questa è rimessa totalmente in discussione è dovere della politica dire dove e come lo si chiude adesso questo ciclo dei rifiuti. Quel termovalorizzatore per funzionare doveva poi bruciare 193 mila tonnellate annue già trattate, quindi al netto di ciò che si poteva recuperare. Dove la mettiamo questa montagna di rifiuti ogni anno? Ma la quantità vera da smaltire è molto più elevata perché senza un impianto come il termovalorizzatore i numeri da smaltire aumentano. Nel 2016 in tutto l’Ato centro sono state portate 195 mila tonnellate in discarica e 104 mila sono state incenerite. Deduco che è quello che andremo a produrre anche nei prossimi anni. Dove le mettiamo senza discariche e senza inceneritore 300 mila tonnellate di rifiuti? La politica deve poi dire ai cittadini quanto costerà tutto questo. Adesso, che ancora possiamo portare rifiuti fuori dalla zona di competenza, in discarica o inceneritore il costo è di 160 euro a tonnellata. Costi che ricadono tutti su cittadini e imprese. Se si può fare a meno di inceneritore, termovalorizzatore, discariche sono il primo a festeggiare ma i dati mi allarmano. Da parlamentare eletto a Firenze ci vedo un problema di cui ci dobbiamo preoccupare. A meno che qualcuno voglia essere ricordato come «senza infamia e senza lode».