Tramvia, il primo test preoccupa Semafori accesi ed è subito coda
Test con i semafori sulla linea 3, la nostra prova sul campo: traffico bloccato e proteste
Auto lumaca, pedoni intrappolati e scooter bloccati. Non è partito sotto i migliori auspici, ieri, il debutto degli otto tram sulla linea 3 per verificare le sincronizzazioni dei semafori e gli attraversamenti tra la Fortezza da Basso e Careggi. Cinque le zone critiche: piazza Dalmazia, la curva davanti al nuovo ingresso dell’ospedale fiorentino e tre snodi della parte finale di via Vittorio Emanuele: qui un’auto ci ha messo oltre dodici minuti per percorrere trecento metri. Oggi e domani si replica fra le 10 e le 16. Venerdì invece toccherà all’ora di punta del mattino, con i convogli in prova ogni 4 minuti tra le 7 e le 14.
«Non pensavo che sarei mai riuscita a vederla…», dice quasi meravigliata un’anziana signora ad una sua amica, mentre uno dei Sirio che percorrono la linea 3 tra la Fortezza e Careggi è sui binari di via Vittorio Emanuele II. Basta fare pochi metri, però, ed i commenti diventano meno entusiasti. Una residente, affacciata alla finestra sul lato dei civici dispari — quello con le ringhiere di protezione accanto ai portoni, già motivo di infinite polemiche — se la prende a voce alta con il Comune, guardando la carreggiata intasata dai veicoli in coda: «Ci avete murato per questo!», urla. Intanto, tra clacsonate e improperi vari, un paio di automobilisti perdono la pazienza: «Non stia ferma lì, ci aiuti!», si lamentano con una vigilessa, uscendo dalle proprie macchine. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, il primo test di ieri sulla viabilità cittadina con i tram non promette nulla di buono.
Ore 10,50. Dal capolinea di Careggi — dopo il primo tragitto — un convoglio riparte verso la Fortezza. Le corse hanno una cadenza di circa 4 minuti: non siamo ancora al pre-esercizio ma da ieri, per quattro giorni, otto Sirio hanno il compito di viaggiare sulla linea 3 per consentire di verificare il sistema semaforico, legato e sincronizzato al transito dei mezzi. Ieri, oggi e domani dalle 10 alle 16. Venerdì, invece, in pieno orario di punta: dalle 7 alle 14. Il tutto con i semafori «definitivi», che danno la precedenza al servizio pubblico: via quelli «provvisori», si fa sul serio, attendendo a questo punto solo l’ok dei tecnici del ministero delle Infrastrutture per arrivare al «nulla osta» sul pre-esercizio ufficiale, ultima fase prima di mettere a disposizione dei passeggeri i 23 Sirio totali che serviranno l’estensione della linea 1. C’è però da fare i conti con le criticità riscontrate sui congestionamenti che — ricordando però che i Sirio stanno viaggiando vuoti, senza garantire meno mezzi privati sulle strade — non sono state poche. Soprattutto nei pressi di piazza Dalmazia. Dopo un tragitto tranquillo e senza creare particolari intoppi lungo la direttrice di viale Morgagni, i convogli tramviari devono passare da qua, per poi svoltare in via Corridoni. Ma non solo. Poiché i binari, in senso opposto verso Careggi, arrivano anche da via Vittorio Emanuele II, trasformando la piazza in un imbuto.
Partiamo proprio da via Vittorio Emanuele II: qui, nel tratto tra l’intersezione con via Alderotti e Dalmazia, gli automobilisti sono costretti a subire tre stop. Il primo semaforo è all’altezza dell’incrocio con via Mazzoni: rosso per circa 30 secondi. Dopo pochi metri un altro blocco, stavolta all’altezza di via Bini, con altri 30 secondi di fermata. Il peggio è però alla fine, in prossimità del curvone tramviario: qui si devono attendere 3 minuti di rosso, con appena 20 secondi scarsi di verde. È il caos: nemmeno le moto, per le transenne ai lati, riescono a passare. Senza contare come, essendo via Bini e via Mazzoni a senso unico, sia impossibile sfruttare le stesse in direzione Romito, bypassando così Dalmazia.
Alle 11.30, cronometro alla mano, un’auto impiega 12 minuti e 42 secondi per superare i 300 metri in questione di via Vittorio Emanuele II. E le cose non vanno meglio in piazza Dalmazia. Arrivando da viale Morgagni ecco altri due semafori a pochi metri di distanza: si perdono quasi tre minuti in coda. Stessi tempi, più o meno, provenendo da via Giuliani e dal sottopasso di via Mariti. E non scordiamo i pedoni: per attraversare dalla Conad all’edicola della piazza, si attende 1 minuto e 57 secondi. Molte persone spazientite passano col rosso, rischiando di essere investite. Non bene, infine, il traffico sotto il ponte della Ferrovia allo Statuto e nei pressi di piazza Leopoldo.