«Pedalo, pedalo Però se cado son tutti affari miei»
«Ho 30 anni e per “campare” faccio tre lavori. Oggi sono sveglia dalle cinque del mattino, scusatemi se non riesco proprio ad essere lucidissima». Sulle spalle porta lo zaino «griffato» Just Eat e, malgrado la consegna in atto e la corsa da fare per non far raffreddare il cibo e non spazientire il cliente che lo ha ordinato via App dal telefonino, la ragazza ferma la propria corsa. È Diana, sorridente, guida una bicicletta rossa e la incontriamo mentre percorre il selciato di via Palmieri, attorno all’arco di San Pierino. Quando intraprese gli studi universitari si era immaginata un futuro ben diverso: «Ho conseguito la laurea triennale in Filosofia all’Università di Firenze, poi ho continuato con il biennio successivo terminando il percorso senza la laurea nei cinque anni. Cosa mi è mancato? Avrei dovuto terminare la “Magistrale” e, forse, avere un pizzico di fortuna in più». Oggi Diana si divide tra più impieghi: «Sono cameriera in un hotel, servo al bancone di un paninaro e poi faccio le consegne come rider. Non potrei fare a meno di questo lavoro attualmente. Solo così riesco a costruirmi uno stipendio dignitoso». Da due anni Diana sale in bici per Just Eat, consegna per Firenze e riesce a raggiungere la cifra di cinquecento, seicento euro al mese da integrare poi con gli altri stipendi dei due altri lavori: «Il mio contratto prevede otto euro di retribuzione fissa oraria più due euro per ogni consegna effettuata. Avere un fisso è fondamentale perché sai che non salirai sulla bicicletta invano. L’impiego è variabile: durante il turno del pranzo si lavora poco, tre o quattro consegne mentre a cena solitamente faccio cinque viaggi col record non frequente di nove ordinazioni recapitate in una sera. Se va bene arrivo a quaranta-cinquanta euro al giorno. Qual è il problema più grande? Ci sono alcuni giorni “morti” dove le ordinazioni purtroppo scarseggiano e allora ti prende il nervoso perché sai che arrotonderai meno del solito, nonostante il tempo impiegato nella giornata».
Ci sono altri aspetti negativi nel suo lavoro da rider? «Se cadi procurandoti un infortunio o un danno alla bicicletta (che è di mia proprietà e così vale per tutti) sono affari tuoi. Per fortuna fino adesso non mi è mai successo nulla. E io faccio sempre gli scongiuri».