«Dieci chilometri per sei consegne: ce la faccio, per ora...»
Karim sta aspettando l’ordinazione seduto ad un portone di via de’ Neri, di fianco ad un noto locale fiorentino. Lo zaino di Foodora ai piedi ed il cellulare in mano, aperto sull’app di lavoro mentre osserva l’indirizzo fiorentino che dovrà raggiungere tra pochi secondi. È italo-tunisino ed ha 28 anni, da fine 2017 opera come riders dell’azienda tedesca ma non è la prima volta che pedala per la città portando cibo. È faticoso? «Certo, ma riesco a farcela piuttosto bene. Questo è il mio unico lavoro al momento ma molti colleghi lo fanno per arrotondare, dipende dalla disponibilità di ognuno». Parla perfettamente l’italiano e ci racconta la sua esperienza: «Entrare da Foodora non è impossibile, invii il curriculum online e ti ricevono per un colloquio. Domande semplici, ti mostrano un video di spiegazione e, in caso di responso positivo, ti richiamano. Ti danno casco, maglietta, zaino, giubbotto e sei pronto per lavorare. Gli unici requisiti richiesti sono avere bicicletta e cellulare di proprietà, i due strumenti essenziali del rider». È un impiego che ti piace? «Non lo farei per tutta la vita ma non sono più giovanissimo, ho bisogno di questi soldi». Quanti? Cinquecento euro al mese circa, dipende dalla variabile delle consegne. Poi alza il tono della voce, rimembrando periodi peggiori: «Ho fatto il rider anche per Glovo in passato, mi pagavano a cottimo dunque niente fisso orario con un’aggiunta di 35 centesimi a chilometro. Non so se adesso è diverso ma è capitato di lavorare 12 ore per guadagnare 20 euro. Adesso va meglio — ci spiega mostrandoci l’app del cellulare che registra ogni movimento del rider — ieri ho percorso quasi 10 km arrivando a sei consegne effettuate, ho una retribuzione fissa di 5,40 euro all’ora più 3,60 a consegna. Almeno 40 euro riesco a mettermeli in tasca. Generalmente lavoro nell’area circoscritta al centro cittadino ma può capitare di consegnare a Novoli come a Gavinana: l’app mostra ad ogni rider i chilometri in linea d’aria da percorrere per recapitare l’ordine, noi decidiamo se accettare la consegna». Dal locale fischiano, il pacco-cibo da consegnare è finalmente pronto, Karim ci saluta.