Crisi Lucchese, domani il passaggio di proprietà
Raggiunto un nuovo accordo con l’imprenditore senese Grassini: pagherà solo i debiti
Stavolta ci siamo davvero: la parola «fine» sulla telenovela legata al passaggio di proprietà della Lucchese è stata scritta l’altra sera. Con un finale annunciato già settimane fa, ma che col passare dei giorni stava perdendo quelle certezze che apparivano granitiche. Tanto che qualcuno era arrivato a pensare che potesse saltare tutto.
L’80 per cento delle quote del club rossonero passerà dalle mani di Città Digitali, società che fa riferimento ad Arnaldo Moriconi, a quelle dell’imprenditore senese Lorenzo Grassini. Ma a condizioni ben diverse rispetto a quanto sancito dal precedente accordo firmato lo scorso 26 aprile nello studio del notaio Alfredo Mandarini di Siena. Le parti avevano pattuito una somma attorno ai 600 mila euro che Grassini avrebbe dovuto versare a Moriconi, più altri circa 950 mila di debiti pregressi sempre a carico dell’imprenditore senese. Dopo quel giorno però qualcosa è arenato: la data di arrivo del bonifico sul conto di Città Digitali ha iniziato a slittare; allo stesso tempo crescevano le voci su possibili intoppi.
In sostanza Grassini — affiancato da Fabrizio Lucchesi, che sarà il nuovo direttore generale — ha contestato l’esistenza di ulteriori debiti non contabilizzati inizialmente, dicendosi pronto ad accollarseli ricalibrando però la somma da pagare a Moriconi. Alla fine, dopo settimane di tensioni le parti si sono accordate — domani è prevista la firma del nuovo atto notarile, sempre a Siena — con una formula che vedrà Grassini prendersi in carico tutti i debiti, per un totale salito a circa 1 milione e 200 mila euro, cui andrà sommato il pagamento degli stipendi per giocatori, staff e dipendenti da marzo ad oggi (inizialmente addebitati a Moriconi).
Città Digitali però, in cambio, non incasserà neanche un euro, pur conservando — ma questa era già previsto — il 16 per cento delle quote. Da giovedì in poi — questo perlomeno è l’auspicio dei tifosi — si potrà cominciare a parlare solo di calcio e mercato, lasciando da parte i conti. discorso qualificazione con una giornata di anticipo. Ricordiamo che l’Italia è prima nel girone con 18 punti conquistati in sei partite, il Belgio è secondo con 10, ma anche con una partita in più da giocare rispetto alle azzurre. Ai Mondiali si qualificano le prime classificate di ogni girone più le quattro migliori seconde. L’Italia delle donne, dunque, da Firenze, arriverebbe direttamente in Francia, senza pensare troppo alla gara del 4 settembre contro il Belgio. E poi una Nazionale che si presenta al Franchi con sette viola in rosa non capita tutti i giorni: Durante, Bartoli, Guagni, Adami, Parisi, Mauro e Linari. Anche se quest’ultima sembra in procinto di lasciare Firenze per accasarsi all’Atletico Madrid. Ma per adesso è una «violazzurra» e venerdì ci sarà, con l’auspicio che i fiorentini possano dare una spinta all’Italia. Anche perché i biglietti di Tribuna e Maratona costano solo 3 euro e potranno essere acquistati anche il giorno della gara, presso i botteghini del Franchi.